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Marco Travaglio punta il dito contro Mattarella: "Ora i mercati non lo allarmano più, ma con Paolo Savona..."

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Marco Travaglio deve puntare sempre il dito contro qualcuno. Questa volta, nel suo editoriale sul Fatto Quotidiano, se la prende con Sergio Mattarella. Il motivo? Il tanto discusso Mes che nella giornata di ieri, lunedì 29 giugno, ha spinto Nicola Zingaretti a elencare i dieci buoni motivi per accettarlo. "Il Mes - scrive Travaglio che, da buon filo-grillino, non può che essere contrario al prestito Ue - è fatto apposta per Paesi in stato prefallimentare: chi lo chiede ammette di non farcela da solo e dà un pessimo segnale ai famosi 'mercati'".

 

 

Gli stessi che secondo il direttore del Fatto due anni fa "allarmavano il presidente Mattarella al punto da indurlo a invocarli esplicitamente per giustificare la mossa più incauta e incomprensibile del suo mandato". Quale? "Il respingimento del primo governo Conte perché aveva come ministro dell'Economia quel pericoloso terrorista anti-euro di Paolo Savona". E così a Travaglio viene da pensare che ora i mercati non esistano più, al punto che "il primo che passa per la strada, persino la Lorenzin, Bonaccini e financo l'Innominabile (manca solo Scalfarotto), dà fiato alla bocca e invoca il Mes come gli ebrei in fuga dall'Egitto la manna dal cielo". 

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