Antonella Viola, l'immunologa della Gruber: "Cos'è una molestia sessuale, l'ho subita anch'io in laboratorio"
"Vi spiego io cos'è una molestia sessuale". L'immunologa Antonella Viola, diventata famosa in questi mesi per le sue interviste a Otto e mezzo e Piazzapulita sul tema coronavirus, esce allo scoperto con una lettera al Corriere della Sera in cui risponde in maniera durissima e cruda alle parole del genetista Pier Paolo Pandolfi. Costretto a lasciare Harvard perché accusato di molestie su una ricercatrice, il luminare italiano ha parlato di "sbandata romantica". E qui la Viola ha perso comprensibilmente la calma e l'ironia che la contraddistingue nei suoi collegamenti con Lilli Gruber e Corrado Formigli.
"Proviamo a immaginare come si possa sentire una giovane donna, fresca di studi, piena di entusiasmo per la ricerca, disposta a lasciare il suo Paese e i suoi affetti per inseguire il sogno della scienza in uno dei migliori laboratori al mondo, che comincia a ricevere le sgradite attenzioni sessuali da parte del suo capo. Non riuscite a immedesimarvi? Ve lo racconto io. Prima di tutto parte un profondo senso di umiliazione per essere ridotti a uno stereotipo sessuale dalla persona a cui avevi affidato la tua crescita professionale. Il tuo mentore è colui al quale ti affidi completamente e il suo giudizio è la cosa più importante al mondo: lui ti sta dicendo che ti vede come una preda". Quindi un senso di paura, fisica e psicologica: "Sono libera di rifiutare le sue attenzioni? Come cambieranno da questo momento i nostri rapporti? Mi manderà via dal laboratorio? Mi affiderà un progetto scadente? Finisce qui la mia carriera?". Quindi la confessione, dolorosissima: "Io ne sono uscita andando via, lasciando il laboratorio per ricominciare altrove, aggrappandomi a quella che per me non è mai stata una sbandata ma un vero amore: la scienza fatta di passione, integrità e rispetto delle regole".