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Fatto Quotidiano e Marco Travaglio, 2,5 milioni di prestito con garanzia dello Stato dal decreto-Conte

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"Provateci voi a farvi prestare 2 milioni e mezzo e per di più con la garanzia dello stato al 90 per cento". Una cosa a dir poco impossibile tranne che per il Fatto Quotidiano, giornale del filo-grillino, nonché filo-Giuseppe Conte, Marco Travaglio. Il Fatto, come racconta irritato Nicola Porro, "ha ottenuto un finanziamento di questo importo, con la garanzia pubblica quasi totale. A concederla, grazie agli ultimi decreti Conte, sarà il fondo di garanzia che il governo deve rifinanziare", ovvero il Mise. Il tutto, ovviamente, facendo deficit sulle spalle degli italiani.

"Bravi, complimenti, ce l’avete fatta - commenta il conduttore di Quarta Repubblica -. Certo, quel famoso slogan su cui Travaglio & company hanno campato per anni, non riceviamo aiuti pubblici, almeno adesso risparmiatecelo". Ma c'è di più perché nel comunicato di cui si dà informazione, mancherebbe un piccolo dettaglio non passato inosservato a Porro: "Sarebbe interessante - spiega - conoscere il tasso di interesse, che il comunicato dice allineato a quelli di mercato, così da poter fare un raffronto con quanto avviene per l’universo mondo delle imprese". 

 

 

In sostanza la vicenda è andata così: la società editrice Il Fatto, la Seif, quotata a Piazza Affari, ha sottoscritto un finanziamento di 2,5 milioni di euro garantito al 90 per cento dal Fondo Centrale di Garanzia gestito dal Mise (Ministero dello Sviluppo economico), legato dunque alle opzioni previste dal decreto Liquidità. Il prestito concesso prevede il rimborso in 60 mesi e con un pre-ammortamento di 12 mesi

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