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Marco Travaglio, Augusto Minzolini: il linciaggio di Fontana pianificato per "distrarre" dai pm a caccia di Conte

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Ora si capisce tutto. O almeno si capisce qualcosa in più. Si parla di quanto accaduto nell'ultimo mese alla luce della convocazione di Giuseppe Conte davanti ai pm di Bergamo per la tragedia in Lombardia e la mancata zona rossa contro il coronavirus. Ad analizzare la sequenza di avvenimenti è Augusto Minzolini su Il Giornale, che spiega come negli ultimi trenta giorni, "invece di guardare in faccia la realtà", a Palazzo Chigi "hanno pianificato l'utilizzo di una serie di strumenti di distrazione". E tra questi, ecco Marco Travaglio e Il Fatto Quotidiano, il gazzettino del premier, che da tempo sta picchiando duro, in modo selvaggio, pregiudiziale ed acritico, nei sulla Lombardia. Su Attilio Fontana e Giulio Gallera, linciati, massacrati, sfruttati come capri espiatori.

 

Scrive Minzolini: "Hanno cominciato i network fiancheggiatori del contismo militante, in primis Il Fatto, ad individuare nella coppia Fontana-Gallera i capri espiatori su cui scaricare tutte le colpe: per essere chiari - sottolinea Minzo -, a Palazzo Lombardia non tutto ha funzionato, anzi, ma non avevano a disposizione per decidere né le simulazioni catastrofiche degli esperti, né i report riservati in Cina". E insomma, col senno del poi, con i pm che guardano a Conte, ora il linciaggio di Travaglio contro Conte-Gallera assume contorni più chiari. Arma di distrazione di massa...

 

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