Giulio Sapelli contro Vittorio Colao: "Il suo piano come il programma del Pd con Prodi"
"L'Italia non è un'azienda e il governo non è un consiglio d'amministrazione". Anche Giulio Sapelli stronca Vittorio Colao e il suo piano per la ripartenza nella Fase 3, "fatto di schede", un po' come "il programma del Pd ai tempi di Prodi". Insomma, un mezzo disastro.
Secondo il professore, intervistato dal Giornale, una "follia" spicca su tutte: "l'equo canone per gli affitti degli esercizi commerciali". E ancora: "Non si dice nulla di rilevante sull'intervento dello Stato in economia, che in questi tempi dovrebbe avere caratteristiche del tutto diverse dal passato". Più in generale, "ho l'impressione che i componenti della task force non abbiano un'idea della vita reale. La politica è un'altra cosa". E il loro piano "è espressione di quel managerialismo che ci ha portato alla rovina. Le regole che ti insegnano nelle scuole di business non possono servire a cambiare il mondo". Non una parola sulla necessaria riforma della giustizia, mentre la stretta al contante non è una misura anti-evasione, ma "solo un attacco immorale ai commercianti, agli artigiani e agli anziani". Il bello (anzi, il brutto) viene dopo, e cioè quando quel piano dovrà essere attuato dal governo: "Le task force sono come i consulenti dei manager, servono a evitare responsabilità".