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Piano Colao, Vittorio Sgarbi: "Basta la parola 'brand' per poter dire che fa cag***e"

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Il “Piano Colao” è uno dei temi caldi di giornata. La task force guidata dall’ex manager di Vodafone ha consegnato al premier Giuseppe Conte un documento che contiene la strategia per il rilancio dell’Italia, basata su sei ambiti fondamentali di azione e 102 interventi specifici. Grande attenzione al turismo, ma anche al decreto Liquidità, che secondo l’indicazione di Colao andrebbe esteso per “consentire il rinnovo dei contratti a tempo determinato in scadenza almeno per tutto il 2020”.

 

 

Incredibilmente il “Piano Colao” ha già prodotto le prime tensioni all’interno della maggioranza, ma non per i contenuti: no, il problema è che Italia Viva ha denunciato di non aver ricevuto il dossier che invece è finito prima sui giornali. Inoltre fonti di primo piano riferiscono all’Adnkronos che diversi esponenti dell’esecutivo sono venuti a conoscenza del documento solo dai lanci delle agenzie: ai ministri, o almeno ad alcuni di loro, il “Piano Colao” non sarebbe ancora stato trasmesso. Come tutti, anche Vittorio Sgarbi ha iniziato a dare un’occhiata alla strategia di rilancio economico dell’Italia: “Non l’ho ancora letta nel dettaglio. Ma mi è bastato leggere, a proposito di turismo, arte e cultura, la parola ‘brand’ per poter tranquillamente dire che fa cag***”. 

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