Rita Dalla Chiesa su Luca Palamara: "Mio padre si sentirebbe tradito, provo tristezza e sofferenza"
"Mio padre si sentirebbe tradito dal caso Luca Palamara". Non ha dubbi Rita Dalla Chiesa, parlando del padre generale dei Carabinieri Carlo Alberto ucciso dalla Mafia il 3 settembre 1982, su come la penserebbe sullo scandalo che ha coinvolto il mondo della magistratura, "Mio padre ha combattuto e sconfitto le Brigate Rosse ma poi ha sofferto per alcune pene che non sono state applicate. Era per lui la ingiustizia che assolveva. In questo senso era avanti perché percepiva che qualche cosa anche all'interno della Magistratura non andasse bene. Mi riferisco a tutte quelle volte in cui non si riesce ad avere una Giustizia giusta. Il caso Palamara in questo senso diventa paradigma di una parte del sistema. Provo grande tristezza e sofferenza. Io ho avuto l'onore di conoscere e frequentare magistrati come Falcone, Borsellino, Caponnetto, Costa, Terranova e Chinnici; quindi questo che sta accadendo getta un'ombra su una istituzione generale della nostra democrazia e sporca anche tutto il buono che esiste".
Le parole della Dalla Chiesa sono raccolte da Giovanni Terzi in un articolo sul Tempo. Parlando ancora del padre la conduttrice tv spiega che sul caso Palamara: "Mio padre si indignerebbe più di me. Non avrebbe tollerato per esempio ciò che hanno fatto a Stefano Cucchi. Combatteva ogni ingiustizia sociale e ancor più chi tradiva l'arma". La Dalla Chiesa parla anche della morte del padre a Palermo: "In realtà mio padre aveva capito che avevano deciso di farlo ammazzare e per questo scrisse una sorta di lettera-testamento in aereo". Infine un pensiero sulla sua vita sentimentale: "Mi chiedo spesso se chissà se mio padre sarebbe orgogliosa di me. Probabilmente avrebbe mal avrebbe accettato i miei due matrimoni anche se Fabrizio (Frizzi ndr) gli sarebbe piaciuto tantissimo".