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Alessandra Ghisleri stronca gli assistenti civici: "Questa è la strada della repressione"

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La proposta degli assistenti civici di Francesco Boccia è una discreta follia, tanto che è stata confessata anche da esponenti del governo, di maggioranza e dal Viminale. Lo pensa anche Alessandra Ghisleri che, in collegamento con Omnibus su La7, si è prodotta in un monito al governo: "Non serve la strada della repressione per convivere con il virus". L'argomento ha fatto non poco scalpore: il ministro per gli Affari regionali, senza consultare nessuno, ha lanciato l'idea di nominare dei volontari che controllino le città affinché tutti rispettino le norme anti-Covid.

 

 

Un'uscita bizzarra, "non si può chiedere ai giovani, che hanno rispettato il lockdown per 3 mesi, di non abbracciare un amico - tuona la sondaggista di Euromedia Research -. Se apri i locali non puoi pensare che nessuno ci vada". Poi altra frecciata al governo: "Le persone e le imprese si sentono stordite, perché non c'è un'unica strada, non c'è un protocollo e la gente deve arrangiarsi". In poche parole per la Ghisleri "non c'è buonsenso, ma solo la ricerca di consenso politico". 

 

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