Sabino Cassese demolisce Giuseppe Conte: "Decreti fuorilegge, pieni poteri illegittimi". Ma non sul Corriere: un caso?
Il giurista Sabino Cassese, ex membro della Corte Costituzionale fa a pezzi Giuseppe Conte. E non in un editoriale su Il Corriere della Sera per il quale scrive spesso lunghi editoriali ma in una intervista a Il Dubbio, a diffusione ben più limitata (e non filo-Conte come il quotidiano di via Solferino). Cassese, riporta ItaliaOggi, esamina i vari dpcm del premier e attacca: "Il primo decreto era fuori legge. Poi è stato corretto il tiro con il secondo decreto legge, che smentiva il primo, abrogandolo quasi interamente. Questa non è responsabilità della politica, ma di chi è incaricato degli affari giuridici e legislativi. C' è taluno che ha persino dubitato che abbiano fatto studi di giurisprudenza".
L'articolo è durissimo, già dal titolo: "La pandemia non è una guerra. I pieni poteri al governo sono illegittimi" E a dirlo è un giurista che, da sempre, è europeista e anti-sovranista, un costituzionalista che dà consigli al Quirinale fin dai tempi di Carlo Azeglio Ciampi ed ha continuato a farlo con Giorgio Napolitano e con Sergio Mattarella. "Nell' interpretazione della Costituzione non si può giocare con le parole. Una pandemia non è una guerra. Non si può quindi ricorrere all' articolo 78 della Costituzione", attacca Cassese: la Corte costituzionale, "con un' abbondante giurisprudenza, ha definito i modi di esercizio del potere di ordinanza 'contingibile e urgente', cioè per eventi non prevedibili e che richiedono interventi immediati. La definizioni della Corte sono state rispettate a metà".
Infine la bordata: "A palazzo Chigi c'è un professore di diritto: avrebbe dovuto bocciare chi gli portava alla firma un provvedimento di quel tipo. Poi si è rimediato. Ma continua la serie di norme incomprensibili, scritte male, contraddittorie, piene di rinvii ad altre norme. Non c'è fretta che spieghi questo pessimo andamento, tutto imputabile agli uffici di palazzo Chigi incaricati dell' attività normativa". Cassese spiega che il premier ha scavalcato il Quirinale, e compiuto un mezzo golpe. "Perché evocare il Consiglio supremo di difesa se non c'è l' evento bellico, e specialmente se c'è lo strumento per fare intervenire uno dei tre organi di garanzia, il presidente della Repubblica? (gli altri due sono il Parlamento e la Corte costituzionale, ndr). Invece di abusare dei decreti del presidente del Consiglio, bastava ricorrere, almeno per i più importanti, a decreti presidenziali".