Coronavirus, morto Luis Sepulveda: aveva 70 anni, una battaglia durata un mese e mezzo
Addio a Luis Sepulveda, morto per coronavirus. Lo scrittore cileno aveva 70 anni ed era ricoverato dalla fine di febbraio in ospedale a Oviedo, dopo aver contratto l'infezione. Una battaglia lunghissima, durata un mese e mezzo, al termine della quale il gigante della letteratura è stato costretto ad arrendersi. Non ce l'ha fatta, anche lui vittima di questa maledetta, terrificante pandemia.
Nato a Ovalle nel 1949, era noto anche come attivista per i diritti civili nel suo Paese. Aveva lasciato il Cile dopo l’incarcerazione subita da parte del regime di Augusto Pinochet. Sepulveda nel corso della sua carriera è stato autore di oltre venti romanzi, libri di viaggio, sceneggiature e saggi. Scrittore, sceneggiatore e regista, viveva a Gijón nelle Asturie dal 1997. Sepulveda aveva contratto il Covid-19 dopo il ritorno dal festival letterario Correntes d’Éscritas, che si era tenuto a Póvoa de Varzim, in Portogallo.
Lo scrittore cileno naturalizzato francese aveva registrato i primi sintomi il 25 febbraio e si era rivolto per la prima volta a un medico il 27 febbraio, che ne aveva ordinato il ricovero nell’unità di sorveglianza intensiva dell’ospedale Covadonga di Gijón per una sospetta polmonite. Dopo che il test ha mostrato la positività al Covid-19, era stato trasferito nell’ospedale maggiore di Oviedo. Anche la moglie, la poetessa Carmen Yáñez di 66 anni, era stata ricoverata in ospedale perché presentava sintomi sospetti. La Yáñez da due settimane è guarita e negativa ai test. A metà marzo la moglie aveva smentito che Sepulveda fosse in coma. Poche ore fa, il tragico epilogo di una storia che fa male.