Flavio Briatore, il giro a Monte Carlo in Seicento: ecco come nasce un milionario
È tra gli uomini del momento, Flavio Briatore, il quale sta facendo sentire, eccome, la sua voce contro il governo, giudicato non all'altezza sotto ogni aspetto nella gestione dell'emergenza coronavirus. E oggi mister Billionaire parla in una lunga intervista al Giornale, in cui ovvio al centro ci sono politica ed attualità, ma vi si trovano anche curiosi aneddoti sul suo passato. Uno, in particolare, che potrebbe essere definito il momento in cui Briatore decise di diventare ricco, milionario. Si parla della sua prima automobile: "Una Seicento Fiat. Porte controvento. Un freddo bestia. Spifferi ovunque, sembrava di essere su una turboelica". E dove ci andava? "Ovunque in zona. Poi un giorno abbiamo deciso con degli amici la grande avventura: Monte Carlo. Volevamo capire e vedere di persona chi abitava quel mondo di cui sentivamo parlare sui giornali. All'epoca c'erano poche informazioni, solo quelle sui principi, su Onassis. Al ritorno rimanemmo senza benzina. Pochi soldi e calcolo sul pieno sbagliato. Carburante a parte, fu un momento fondamentale della mia vita: tornai dal Principato convinto di potercela fare". E ancora, prosegue nel racconto: "Quando con la 600 arrivammo sul porto di Monte Carlo e scendemmo a fare due passi, per la prima volta vedemmo delle barche. Erano dei 20 metri, ma a noi sembravano l'Andrea Doria. Oggi sarebbero dei tender. Era però la gente sopra, erano quei ricchi turisti a incuriosirmi, erano le loro facce, il loro modo di vivere. Guardandoli da vicino avevo capito che, in fondo, erano gente come noi. Ecco perché di notte, guidando la mia 600 ad un tratto mi girai verso gli altri amici e dissi: Ragazzi, se ce l' hanno fatta loro, possiamo farcela anche noi". E Flavio Briatore aveva clamorosamente ragione...