Coronavirus, la ricerca di Luca Ricolfi: le morti nel Mezzogiorno sono un po' di più della metà, non un ventesimo
Luca Ricolfi, sul Messaggero, ha fatto i conti analizzando i dati Istat sull’andamento della mortalità nel Mezzogiorno e nel resto d'Italia causa coronavirus: “Contrariamente a quanto siamo portati a pensare, il sud d'Italia non risulta affatto un'isola felice. Le morti attribuibili al covid-19 sono 104 ogni 100 mila abitanti nella zona rossa, e 66 su 100 mila abitanti nel sud. Dunque sono un po' di più della metà, non un ventesimo". Se prendiamo per buone le stime desumibili dai dati Istat, dobbiamo concludere che nelle regioni della zona rossa si sono attribuiti al Covid 45 casi contro 100 effettivi, mentre al Sud se ne sono riconosciuti meno di 5 su 100.
"Non so come cacchio me lo sono preso". Nicola Porro, rivelazione inquietante: contagio inspiegabile
Se il Covid-19 è diffuso in modo comparabile in tutte le aree del Paese, non sarà facile pianificare una ripartenza per grandi blocchi, con le zone verdi del Sud che riaprono molto prima delle zone rosse del centro-nord. Anche perché, se a questo punto dell'epidemia i punti di partenza sono molto più ravvicinati di quanto finora si è supposto, non è affatto detto che la meta dei contagi-zero sia raggiunta prima da una metà del Paese e dopo dall'altra. La gara per arrivare primi in zona contagi-zero è aperta, e ogni Regione, ogni Provincia, ogni Comune dovrà giocare fino in fondo le proprie carte.