Non è l'arena, Augusto Minzolini inchioda Marco Travaglio: la vergogna sul cadavere di Imane Fadil
Sulla vicenda della morte di Imane Fadil, l'ex modella e testimone nei processi Ruby, Augusto Minzolini non nasconde il suo sconcerto per come sia stata raccontata nei giorni successivi alla scomparsa della ragazza. A Non è l'Arena da Massimo Giletti, l'ex senatore di Forza Italia ha commentato la prima teoria circolata sul decesso, subito presa per buona dalla maggior parte dei giornaloni: "Trovo allucinante che l'interpretazione che è stata data appena arrivata la notizia della morte sulla vicenda, parlando di avvelenamento". Leggi anche: Minzolini, il sondaggio della Ghisleri che fa tremare Di Maio e il M5s Il tentativo automatico da parte di certa stampa è stato quello di tirare in ballo Silvio Berlusconi: "È stato fatto anche in maniera strana. Perché le indagini per questo delitto sono state affidate agli stessi pm che vanno avanti sul Ruby ter. Alla fine il collegamento è stato creato anche da questa coincidenza". Quel che è mancata del tutto, secondo Minzolini, è stata la cautela prima "di fare delle congettura", almeno "per rispetto della vicenda: prima di parlare, devi avere qualcosa in mano. Stiamo parlando già di due diagnosi che sono subito state smentite. E su quelle stesse diagnosi ci sono stati giornali che hanno già tratto la conseguenza politica". Minzolini punta il dito direttamente contro Marco Travaglio e il suo quotidiano: "Tu non puoi dire che l'unico che non aveva interesse con la morte di Imane Fadil era Berlusconi, perché veniva meno un testimone che aveva già rilasciato la sua dichiarazione e non poteva eventualmente modificarla. Lui poi dice due cose". Nella ricostruzione del Fatto Quotidiano, ad uccidere la ragazza "potevano essere state persone dell'ambiente 'criminale', intervenute per fare un favore a Berlusconi. O addirittura qualcuno che voleva fare del male a Berlusconi. Tu capisci - ha quindi aggiunto Minzolini - che entriamo sul corpo di una ragazza a fare delle congetture che fanno paura. Lei, Imane Fadil, è vittima del circo mediatico che è stato creato su questi temi".