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Giovanni Sallusti sfotte lo zio:"Berlusconi ci ha tradito, non Alfano"

Giovanni Sallusti (a sinistra) e suo zio Alessandro

Sul sito de "L'Intraprendente" viene scimmiottato (e stravolto) il titolo de "Il Giornale". "La fiducia a Letta è un tradimento di Silvio"

Ignazio Stagno
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Guerra in casa Sallusti. Il nipote di Alessandro Sallusti, Giovanni, direttore de L'Intraprendente.it, mette nel mirino lo zio proprio nel giorno in cui Silvio Berlusconi vota la fiducia al governo Letta. Dopo il "sì" del Cav al premier, Giovanni Sallusti titola così: "Berlusconi tradisce". Un pò come ha fatto suo zio Alessandro che su il Giornale di oggi, mercoledì 2 ottobre, ha titolato "Alfano tradisce". I due soggetti però sono opposti. Il predicato lo stesso. Ma l'abisso dei titoli di casa Sallusti segna una differenza tra zio e nipote. Derby tra Sallusti - Giovanni critica in modo aspro la scelta del Cav di cedere alle pressioni delle colombe che chiedevono a tutti i costi un voto di fiducia, mentre Alessandro critica Alfano perché "leader dei traditori che regaleranno voti alla sinistra". "Berlusconi tradisce'. Perché questo titolo, - scrive Giovanni Sallusti - perché quest'acrimonia da corte delusa, noi che non siamo mai stati, nella nostra breve vita, cortigiani acritici di Berlusconi. Appunto, perché no. Perché non riprendere, ci siamo detti, il titolo di una testata ben più nobile, importante, storica e limpidamente berlusconiana come Il Giornale. “Alfano tradisce”, hanno titolato stamattina i colleghi di via Negri, dove peraltro chi scrive ha passato un pezzo della propria vita professionale. E avevano cento volte ragione, con il linguaggio e le priorità". "Alfano mezzo leader" - Poi però anche Giovanni mette nel mirino Alfano, definendolo un "mezzo leader": "Alfano si apprestava a tradire le ragioni fondanti, novantaquattresche, di Forza Italia, la sua splendida anomalia, ahimè troppo spesso ipotetica, di rassemblement liberista dentro il Paese più statalista che ci sia, l'urlo delle imprese e del tessuto produttivo, in nome del galleggiamento neodemocristiano dentro un governo rannicchiato attorno al principio dell'immobilità, eccezion fatta per i due movimenti tipicamente italici: tassare & spendere. Dietro, c'era il vagheggiamento di una nuova Balena Bianca di cui prendere le redini, mezzi leader come lo stesso Angelino, Lupi, Formigoni, al quarto d'ora di celebrità della storia". Infine arriva la bordata finale per il Cav: "Ha tradito tutti. Quel voto al Montino (Enrico Letta, ndr) è un tradimento i cittadini che non vivono di Stato e di Para-Stato, non ce la fanno più". 

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