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La Borromeo ripesca Serpico per sputare sull'Italia e attaccare Berlusconi

Beatrice Borromeo e Frank Serpico

Sul "Fatto Quotidiano" intervista l'ex agente che ispirò il film: "Da voi regna l'immoralità, ma almeno cercate di mandare in galera il Cavaliere"

Andrea Tempestini
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Quella del Fatto Quotidiano per Silvio Berlusconi? Un'ossessione. Ora che la condanna è vicina e possibile, i Travaglio's boys si scatenano. O meglio, la Travaglio's girl. Già, perché pur di attaccare il Cavaliere, Beatrice Borromeo va a ripescare Serpico, quello vero, ossia Frank Serpico, il poliziotto italo-americano che ispirò l'omonimo film diretto da Sidney Lumet, nel 1973, con Al Pacino nei panni dell'agente. Tratto da una storia vera, Serpico narra l'esperienza del poliziotto, in servizio nel dipartimento di New York, dal 1959 al 1972: denunciò un caso di corruzione fra i suoi colleghi ufficiali, dopo che questi lo avevano a lungo tenuto ai mergini, anche con violenza, minacce e intimidazioni. Insomma, un eroe. E così si dà parola all'eroe Serpico che, dopo aver attaccato l'America (dove "se sei marcio ti premiano"), coglie la palla al balzo per sputare sull'Italia. E sul Cavaliere. "Anche da voi - spiega alla nobile giornalista travaglina - regna l'immoralità, ma almeno state cercando di mandare in galera Berlusconi. Lui ha i suoi scudi perché è miliardario e si compra l'immunità. Sta alla gente riprendersi il comando, avete bisogno di una rivoluzione francese". Se lo dice Serpico...

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