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Cruciani: "Ho votato Grillo per motivi tattici". Quali?

Il conduttore di Radio 24 si definisce la personificazione dell'"antigrillismo" e parla di oscure ragioni per le quali lo ha votato. Noi non capiamo...

Andrea Tempestini
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Con le sue "punturine" ha plasmato il programma radiofonico più discusso, seguito, amato e odiato degli ultimi anni. Senza fronzoli e con un pizzisco di sadismo, sculaccia i radioascoltatori che chiamano per dire la loro. Li sculaccia per il godimento dei radioascoltatori stessi e lo fa con ritmo da assoluto maestro dell'etere. Punge chi lo chiama ma punge anche politici, presunti tali e celebrità assortite che si distinguono per la "boiata" di turno. Un mix magnetico, per chi ascolta. Ma oggi chi si becca una "punturina" è il Giuseppe Cruciani stesso, La Zanzara (con David Parenzo) di Radio24. Che Cruciani avesse votato Beppe Grillo alle ultime politiche non è certo un mistero. L'infatuazione per Oscar Giannino evaporò insieme alle lauree (quelle finte): così Cruciani finì per scegliere i pentastellati. Una scelta più "contro" che controcorrente. Una scelta che, quotidianamente, Parenzo (e radioascoltatori vari) gli rinfacciano come peccato capitale. Col passare del tempo, dopo il voto, il Grillo in Cruciani si è sempre più nascosto. Quella "ics" non l'ha mai rinnegata, epperò anche le difese a spada tratta del comico ligure hanno iniziato a latitare. E' in questo contesto che nella trasmissione di martedì 9 luglio, Cruciani incalza Giorgio Faletti: "Anche lei ha votato Grillo?". Lo scrittore non risponde. Così La Zanzara riattacca: "La cosa era molto di moda...anche io che sono l'antigrillismo in persona l'ho votato. Un po' così, un po' per motivi tattici...". Faletti non risponde. Ora però è il tempo di fare un paio di domande a Cruciani: com'è possibile che chi si bolla come la personificazione dell'"antigrillismo" abbia votato proprio Beppe? Ma soprattutto chiediamo al Cruciani di tratteggiare con maggior chiarezza il concetto di "motivi tattici", un concetto che assomiglia molto agli ingarbugliamenti del disgraziato radioascoltatore che chiama, dice la sua (boiata) e viene fustigato (per il pubblico sollazzo).

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