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M5S, Becchi: "La sparatoria a Palazzo Chigi ha favorito la ricomposizione del Pd"

Sebastiano Solano
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"Se qualcuno tra qualche mese prende i fucili non lamentiamoci, abbiamo messo un altro banchiere all'economia". L'autore dell'affermazione è Paolo Becchi, uno degli ideologhi del M5s, molto ascoltato dal popolo grillino, ospite de La Zanzara. Il filosofo, insomma, alza i toni a pochi giorni dai colpi di pistola di Luigi Preiti. Il nuovo governo di larghe intese, a Becchi, proprio non va giù. Toni incendiari alimentati con del 'sano' complottismo. Dice infatti sul governo Letta: "La situazione se non migliora peggiora - dice Becchi - e non so quanto la gente possa resistere, non so quanto il Movimento possa frenare la violenza della gente, che è nella natura delle cose", premette. Quindi la tesi del complotto: "Letta che va dalla Merkel è un segnale chiaro. Unica cosa fondamentale è l'Europa e la Bce. Siamo governati ancora dalla Merkel con le banche e i banchieri come l'attuale ministro dell'Economia". Il delirio sulla sparatoria - Tra le tante anime esistenti all'interno del M5S, infatti, ce n'è una che unisce un po' tutti i parlamentari grillini: quella appunto complottista, impersonata e portata avanti da Paolo Becchi che, non a caso, è considerato un ideologo del Movimento. Subito dopo la sparatoria avvenuta davanti a Palazzo Chigi nel giorno del giuramento del governo Letta, Becchi aveva dichiarato: "In casi come questi resta sempre aperta la questione cui prodest?". Il professor-filosofo ha poi aggiunto che "un attentato come questo ricompatta con il solito vecchio cliché: uniti contro la violenza e, al contempo, uniti contro chi semina la violenza e qui il messaggio è chiaro. Del gesto eclatante vi è comunque un responsabile: il M5S che con il suo linguaggio inciterebbe ad atti di questa natura. E così si prendono due piccioni con una fava".  Il complottista - Oggi, giovedì 2 aprile, Becchi riapre la questione e, in maniera ancora più esplicita, afferma: "Questo attentato è stato utile ad un certo tipo di azione politica: dare al governo Letta una maggioranza solida. E cercando di far passare per scontata anche la ricomposizione almeno sulla carta del Pd". Un affondo contro il Pd, "colpevole" di aver voluto il governo di larghe intese con il Pdl, anziché abbracciare le pulsioni di Beppe Grillo che addirittura pretendeva per se la presidenza della Repubblica.  Attacco frontale al Pd - E infatti, poco dopo, precisa: "Il dato di fatto è che dopo quell'attentato non c'è stata alcuna opposizione all'interno del Pd nell'approvare la linea dell'emergente governo di Enrico Letta. Quei 101 parlamentari che avevano impallinato Romano Prodi ora dove sono?". E che il rancore verso la scelta del Pd di formare questo esecutivo, escludendo il M5s, sia radicato lo conferma lo stesso Becchi con un attacco a Enrico Letta: "C'è pregiudizio e tirannia della maggioranza. Anche perchè la parola sovversivo ultimamente è stata utilizzata solo dal premier Letta nel suo discorso alle Camere. Che sia lui il sovversivo?".  E Grillo scarica il filosofo - Parole che, insieme a quelle pronunciate a La Zanzara, hanno provocato la reazione furiosa di Pd e Pdl, ma anche la presa di distanze di Beppe Grillo che con un tweet laconico ha scaricato il filosofo Becchi: "Becchi non rappresenta il M5S", ha scritto il comico genovese allegando il comunicato stampa diffuso dai capigruppo del M5s Vito Cimi e Roberta Lombardi. Si legge nel comunicato: "In merito alle uscite odierne del professor Paolo Becchi in diversi mezzi di comunicazione i gruppi parlamentari del MoVimento 5 Stelle di Camera e Senato prendono nettamente le distanze da tutto quanto proferito dal docente dell'ateneo genovese. Inoltre si ribadisce che il professor Becchi non è un ideologo del M5S, si tratta semmai di un'etichetta attaccata al  personaggio sulle cui posizioni deputati e senatori non si riconoscono affatto" Il filosofo: sparisco - Dopo l'intemerata di Grillo, Paolo Becchi annuncia che non rilascerà mai più interviste ai media. E precisa: "Io non rappresento il M5S, non ho mai voluto assumere questo ruolo. Ogni volta mi viene affibbiata questa etichetta, ma io ho sempre chiarito e preso le distanze: un Movimento anti-ideologico come quello dei 5 Stelle non ha certo spazio per un ideologo, tanto meno per me. Non voglio in alcun modo danneggiarlo e spero di non averlo fatto". Infine aggiunge: "Io non sono nemmeno un attivista del Movimento, ma un semplice simpatizzante. Ora ho due appuntamentoi tv: con Servizio Pubblico stasera e domani con Agorà. Poi sparirò, non voglio in alcun modo approfittare del Movimento o danneggiarlo. Sono caduto in una trappola, non ho valutato le difficoltà in cui potevo incorrere"

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