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Cruciani si confessa: Facci, jaguar nera, bacio lesbo, Grillo e Giannino

Giuseppe Cruciani

L'intervista al conduttore de "La Zanzara": "Mi sono infuriato, rischiavo di non arrivare a Perugia. Oscar Giannino? Non dovrebbe ripresentarsi subito"

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Milano-Perugia in 6 ore. "Odissea traffico", la definisce non a torto Giuseppe Cruciani su Twitter. “La coda poi s'è sbloccata. Ma non ti nascondo che in certi momenti ho temuto per la diretta e un po’ mi sono pure incavolato con Filippo Facci". Sì, alla fine la "zingarata sborona" di Facci & Cruciani sulla oramai celeberrima Jaguar nera dell’editorialista di Libero ce l’ha raccontata Cruciani in persona. Ma non negli studi di Radio 24, visto che per due giorni (ieri, 25 aprile, e anche oggi, ndr) La Zanzara va in onda dal Festival del Giornalismo di Perugia e l’irrinunciabile spalla, amico, collega e “militante” David Parenzo non è collegato da posti improbabili tipo il mitico kebabbaro. E' qui “e vive e lotta insieme a noi”. Cruciani, a questo punto il viaggio in macchina con Facci ce lo deve raccontare per forza… "Filippo mi ha dovuto sopportare per sei ore. Siamo partiti alle 10 e siamo arrivati alle 4 perché c'era una fila pazzesca. A un certo punto ho cominciato a dare di matto. Lui aveva portato due sue amiche che hanno cominciato a baciarsi. Ma non è tutto. Ero furibondo perché pensavo che non saremmo più arrivati. Gli ho rotto un po' le scatole. Volevo che mi facesse scendere per prendere un treno... Poi, come detto, per la coda abbiamo risolto". Sì ma a un certo punto Facci s’è ritrovato senza contanti. “Solo Gold e non riesce a pagare”. Beh, ci sveli l'arcano... "Contanti, nelle tasche di Filippo, non ce ne sono mai. Si porta dietro solo queste benedette carte di credito. Sì, in questo caso parliamo delle Gold, che non tutti i distributori di benzina supportano. Insomma: abbiamo corso il rischio di restare a secco. Alla fine siamo usciti e ci siamo messi a cercare un distributore che supportasse quelle carte di credito... E ce l'abbiamo fatta". Ha votato Beppe Grillo. E' deluso dai pentastellati? Se li aspettava un po' più cazzuti o va bene così? "Io non sono mai deluso: il voto, per me, non significa appartenenza a qualcuno o a qualcosa. I conti, comunque, si fanno nel momento in cui si torna a votare" In caso di nuove lezioni, se la sente di fare qualche previsione a Cinque Stelle? "No. La campagna elettorale è una cosa strana. Prendi Berlusconi: sembrava spacciato ma ha quasi vinto. Nel portare avanti le campagne elettorali lui resta un genio". Lei non vede di cattivo occhio il fatto che Giorgio Napolitano, di nuovo Presidente della Repubblica, abbia preso in mano il timone dell'Italia… "Esatto. Almeno abbiamo un centro di potere abbastanza chiaro, che è la Presidenza della Repubblica, appunto". Come se la caverà Enrico Letta? Le rigirò la domanda che ha fatto a Dario Fo: tra Letta junior e zio Gianni cambia zero o qualche differenza c’è? "Credo che Enrico Letta incontrerà le stesse difficoltà che hanno già incontrato gli altri nel tirar su un governo di questo tipo. Enrico come Gianni? Assolutamente no”. Perché? “Sono due cose totalmente diverse. Parliamo di una famiglia di chissà quante persone e, francamente, trovo davvero ridicolo il paragone tra zio e nipote”. Qual è stato l'errore più grave del Pd, quindi di Pierluigi Bersani, durante i 56 giorni di stallo? "Semplicemente, non aver accettato subito la sconfitta elettorale già la mattina del 26 febbraio". E di Oscar Giannino che ci dice? Prima che venisse fuori la faccenda delle lauree inesistenti lo voleva addirittura votare... "Sì, ho detto che l'avrei votato. Però non l'ho sostenuto nella mia trasmissione. La Zanzara non sostiene nessuno. Oscar ha commesso degli errori. Anche pretendere che possa ripresentarsi subito, come se niente fosse, è un errore".  

 

 

 

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