Becchetti, il patron di Agon channel e quelle ombre sul suo passato
Prima sono tutti emigrati in Albania per lavorare a Agon Channel, ora però tornano tutti indietro. Alessio Vinci, Antonio Caprarica. Già, perché non è tutto oro quello che luccica, e Agon non sembra brillare affatto. Ma chi è Francesco Becchetti, il patron del canale "delocalizzato" che trasmette dall'Albania in Italia? Romano, 48 anni, oggi viaggia su un aereo privato, ha la scorta, a Tirana ha chiesto un'auto blindata. La sua storia parte dall'energia. Scrive il Giornale che la società di famiglia, la Beg (Becchetti Energy group) si sviluppa sull'asse Roma-Balcani nel settore ambientale, energia e rinnovabili, recupero e valorizzazione dei rifiuti solidi urbani. Lo sbarco in Albania avviene negli anni Novanta. Becchetti vuole costruire una centrale idroelettrica a Kalivac. Nel 2000 la Beg convince Enelpower a investire nel progetto dopo poco l'alleanza si rompe e finisce in tribunale. I giudici danno torto a Becchetti e respingono la richiesta di risarcimento di 120 milioni. La Beg nel 2007 riesce a convincere Deutsche Bank, ma anche questo accordo salta e si torna davanti ai giudici. In realtà i suoi affari non vanno a gonfie vele: nel 2013 il valore di produzione della Beg è sceso da 3,1 milioni a 825mila euro, con un utile di 464mila euro. Il tutto a fronte di debiti per 6,9 milioni. Agon Channel nel 2013 ha avuto perdite per quasi 4 milioni ma ha rilanciato con 8 milioni di investimenti. Da dove prendi i soldi? Si sa che la causa alla Deutsche Bank gli ha fruttato oltre 20 milioni. E i giudici albanesi hanno condannato Enelpower a pagare 440 milioni. Uno di loro era il legale della società di Becchetti.