A far vincere Matteo Renzi è stata la sua cattiveria. A sostenerlo è Walter Veltroni (che secondo voci insistenti sarebbe in pole position per il Quirinale) che in una intervista al Corriere della Sera dice la sua sul successo elettorale del premier. Un successo che in qualche modo premia la sua intuizione. "Grazie a Renzi si è avverato il mio sogno: dare all'Italia quel grande partito riformista di massa che non aveva mai avuto. Un partito a vocazione maggioritaria", dice Veltroni che è stato il primo segretario del Pd e aveva portato il partito che aveva creato al 33% (era il 2008). Ai tempi Veltroni raccolse molti più voti di Renzi, 12 milioni contro i circa 11 dell'ex sindaco di Firenze, ma gli riconosce una capacità che lui non ha avuto: una certa dose di "cattiveria" e "determinazione" che "io no, non ho saputo avere", ha detto al Corriere. "Se il sogno si è avverato, il merito è suo. Compreso il merito di aver sfidato, da riformista, tutti i conservatorismi", puntualizza Veltroni. Da parte sua Massimo D'Alema ci tiene a precisare che sì, Matteo Renzi è stato protagonista della vittoria di domenica, ma anche il Pd ha fatto la sua parte conservando l'elettorato tradizionale. Intervenendo a Skytg24 Baffino riconosce al premier il merito della vittoria, ricordando però che una parte fondamentale è stata fatta dal Pd "unito". "Non si arriva al 40% solo con i nuovi elettori", commenta D'Alema. E ancora: "Sì Renzi, è stato protagonista di questo balzo in avanti rispetto alla forza tradizionale, che però è rimasta. La struttura delle preferenze è interessante, tutti abbiamo contribuito a questa vittoria. Il nostro elettorato tradizionale ha tenuto. Abbiamo dimostrato di essere un grande partito, abbiamo un leader con forte capacità espansiva ma anche un partito unito". Per D'Alema, insomma, "non si arriva al 40% solo con i nuovi elettori che votano Renzi, ma anche portandosi dietro l'elettorato tradizionale che si riconosce in un grande partito unito". Nell'intervista non è mancata la frecciatina al "caro Walter": "Veltroni ha semplicemente perso, la cattiveria non c'entra nulla".