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Il pianista di Arcore racconta della statua di Priapo alle cene del Cav

Danilo Mariani ai giudici: "C'era, ma nessuno fece sesso orale con lei"

Nicoletta Orlandi Posti
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La statua di Priapo era "una cosa simpatica con una protuberanza in stile africano e quando girò a tavola si dicevano bischerate, cioè battute come si dice in toscano". A raccontarlo è Danilo Mariani, il pianista di Arcore, sentito come teste al processo sul caso Ruby a carico di Lele Mora, Nicole Minetti ed Emilio Fede. A proposito di quella serata dell'agosto 2010, Mariani ha anche detto che "nessuna delle ragazze mimò un rapporto sessuale con quella statua che era stata portata da un cameriere il cui padre lavora in Africa".  Una versione che contraddice quanto raccontato da Ambra Battilana e Chiara Danese, parti civili nel processo, secondo le quali le ospiti dell'ex premier "baciavano il pene della stauta". Il musicista ha poi affermato che, durante le cene in cui suonava, le ragazze talvolta inscenavano "coreografie e balletti se aveva vinto il Milan". "Mai visti toccamenti nè a cena nè dopo cena", ha precisato, rispondendo alle domande dei legali e del Tribunale, smentendo cosi la versione data da alcune ragazze che avevano raccontato di avere visto toccamenti nella parti intime a Berlusconi e Fede. 

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