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Facci contro il trombettiere di Grillo che sputa su Scalfari e Ballarò

Da una settimana il vicedirettore del Fatto Quotidiano scrive solo di Beppe e Ingroia, naturalmente per difenderli. E mena legnate ai colleghi "servi". Da che pulpito?

Giulio Bucchi
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di Filippo Facci L'altro ieri Marco Travaglio aveva scritto contro Francesco Merlo di Repubblica che aveva attaccato Grillo, mentre in prima pagina spiccava il diario di Ingroia dal Guatemala. Domenica Travaglio aveva compilato il decalogo del perfetto grillino, in pratica le sue istruzioni di partito. Sabato aveva scritto che Servizio Pubblico aveva «chiuso il caso Di Pietro» e poi si era scagliato contro Renato Schifani che aveva detto che Grillo farà sfracelli se non faranno la legge elettorale. Venerdì aveva fatto un editoriale sulla «Legge Sallusti» senza citare il caso Sallusti e però parlando dei casi suoi. Giovedì: contro quei giornali che avevano criticato Grillo per il suo «editto» contro il presenzialismo da talk show. Mercoledì: contro la legge elettorale che terrebbe Grillo lontano dal governo. Martedì: contro Eugenio Scalfari che aveva tuonato contro Grillo e Ingroia e poi contro i giornali che avevano citato Scalfari, mentre in prima pagina si annunciava un «inserto speciale» sulla requisitoria di Ingroia. Dimenticavamo ieri: Travaglio ha scritto che il format di Sky per il confronto dei candidati («Csx factor») era noioso perché mancavano le domande che avrebbe fatto lui, e già che c'era ha detto che Ballarò e Porta a Porta fanno schifo. E via così. Il tutto definendo altri giornali «house organ» e altri colleghi «trombettieri dei partiti».

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