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Fini sfotte Berlusconi:"Domani cambierà ancora idea"Ma mister retromarcia è lui

Matteo Legnani
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  "Credo sia buona regola aspettare la giornata di domani, perchè quello che ha detto oggi è certamente molto diverso da quello che ha detto ieri". Così ha reagito Gianfranco Fini alla notizia di un ritorno di Berlusconi alla politica per riformare la giustizia. Il presidente della Camera si trovava a Stresa per un convegno e le cronache riportano che la battuta abbia strappato qualche risata ai presenti. Fini dovrebbe tuttavia usare maggior prudenza nel commentare i dietrofront altrui. Perchè lui, nella specialità, è un autentico campione. Da quando lasciò il Pdl il conto delle retromarce si perde. Restando ai temi della politica, lo si ricorda associato a quel "razzista" di Umberto Bossi nella legge per il controllo dell'immigrazione che porta appunto il nome dell'allora vicepresidente del Consiglio e del fondatore della Lega. Ebbene, oggi Fini è tra i sostenitori dello ius soli, cioè del diritto alla cittadinanza italiana per chi, figlio di genitori stranieri immigrati, nasce in Italia. E che dire di quando sfilava tra i protagonisti dei "family day" in difesa del concetto tradizionale di famiglia strillando contro i Pacs made in Prodi & C.? Altri tempi, visto che oggi Gianfry si dice favorevole alle coppie di fatto e ai matrimoni gay. Poi c'è il capitolo relativo alla famigerata casa di Montecarlo. Recentemente, il leader di Futuro e libertà ha "scaricato" la compagna Elisabetta e Giancarlo Tulliani, attribuendogli tutto il pasticcio della vicenda. Ma nel 2008 diceva che Giancarlo Tulliani era un esperto di questioni immobiliari e che la sua fiducia in lui era massima. E che dire delle dimissioni? Fini spiegò che si sarebbe dimesso qualora si fosse accertato che la casa di Montecarlo era nella disponibilità di Giancarlo Tulliani. Figurati... Poi fece il bis con il famoso: "Mi dimetto dalla carica di presidente della Camera il giorno dopo che Berlusconi avrà lasciato Palazzo Chigi". Ebbene, quel giorno è passato ormai da quasi un anno. E Gianfry è ancora lì avvinchiato alla poltrona. Alla cadrega, direbbe il Cavaliere. Ora chi fa più ridere?            

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