Ci racconta la terra felice degli hippie, che però fu inventata da un fascista
Autogol di Uolter: nel libro narra dell'Isola delle Rose come il tempio degli hippie. Ma fu creata da un ex repubblichino libertario
"L'ultimo romanzo di Walter Veltroni, L'isola e le rose, ha portato all'attenzione del grande pubblico la storia della Repubblica delle Rose, una piattaforma artificiale costruita nelle acque internazionali a largo delle coste riminesi. La piattaforma venne demolita dallo Stato italiano pochi mesi dopo la proclamazione di indipendenza, annunciata il 1° maggio 1968 dal suo ideatore, l'ingegner Giorgio Rosa. Il libro dell'ex segretario del Pd non ha per protagonista l'ingegnere, ma un gruppo di ventenni che sogna «una piattaforma appena oltre il limite delle acque territoriali, dove accogliere una comunità di artisti, poeti, musicisti, amanti della bellezza», un'isola hippie destinata a soccombere per la reazione dell'«ordine costituito». L'episodio è inserito nell'atmosfera culturale sessantottina", spiega Luciano Capone su Libero in edicola oggi. Peccato però che la terra felice e in odor di contestazione inventata da Veltroni, in verità sia stata inventata da un fascista. Nel nuovo libro Uolter l'africano presenta l'Isola delle Rose come il tempio degli hippi. Ma a crearla fyu un ex repubblichino liberatrio. Leggi l'approfondimento su Libero in edicola oggi, martedì 18 settembre