Ichino sputtana Travaglio e lo manda sotto choc
Polemica a distanza tra il direttore del Fatto e il giuslavorista. "Non ha commentato sul Corriere la sentenza sulla Fiat, è sotto choc". "Di Pomigliano ho scritto, lui non sa cercare nemmeno su Google". E Marco fa gnegnegne: "Ho ragione io"
Scornato da Pietro Ichino, a Marco Travaglio non rimane che fare la figura del bambino frignone e ribadire, senza più argomenti, che "comunque ho ragione io, gnegnegne". Lo scontro dialettico, piuttosto piccante, avviene sulle colonne dell'Espresso il vicedirettore del Fatto Quotidiano era andato giù piatto contro il giuslavorista del Pd colpevole, a suo dire, di aver fatto finta di nulla riguardo alla sentenza del Tribunale di Roma che ha condannato la Fiat per le discriminazioni su operai iscritti alla Fiom a Pomigliano. "Sotto choc" - A gennaio Ichino, sul Corriere, aveva appoggiato la linea dura di Marchionne e 'sfidato' la Fiom e ora, ricorda sarcastico Travaglio, perché non parla più? "Deve prima riaversi dallo choc", punge il giornalista. Ichino, sull'ultimo numero dell'Espresso, replica serafico: "Con una telefonata a me, o con una ricerca di 30 secondi su Google, lo stesso Travaglio avrebbe potuto verificare che fin dal 24 giugno è stato (ed è tuttora) disponibile sul mio sito - www.pietroichino.it - il commento alla sentenza in questione, pubblicato il 26 su Oggi, settimanale dello stesso editore del Corriere. Non sarebbe male che il grande moralista riflettesse sul dovere morale, oltre che professionale, del giornalista di informarsi correttamente, prima di lanciare invettive contro chiccessia". Unghie sui vetri - Una lezioncina da prendere, incartare e portare a casa. Ma Travaglio, naturalmente, non può fare mea culpa e decide quindi di contrattaccare, scandendo però nel ridicolo. Perché la reazione è simile a quella, appunto, di un bambino viziato cui qualcuno ha fatto un dispetto. "Ringrazio il professor Ichino per aver confermato tutto ciò che ho scritto: e cioè che non ha mai commentato la sentenza Fiat-Fiom sul Corriere della Sera e che non s'è ancora riavuto dallo choc". Questa volta, al consueto tintinnar di manette che fa da colonna sonora agli articoli di Travaglio, si è sostituito il rumore - poco gradevole - di unghie sui vetri.