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Lady Gaga, 7 inediti da "Artpop": lo scandalo è la normalità

Miss Germanotta presenta al Roundhouse di Londra alcuni brani del prossimo album. Travestimenti e parrucche limitate, più spazio alla sua personalità. Ma il fantasma di Madonna aleggia sempre...

Leonardo Filomeno
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"Questo disco nasce perché ero stufa di stare in una scatola dove mi ci hanno messo altri. Voglio uscirne e questa volta ho fatto musica diversa da quella fatta in precedenza perché sono fan di generi diversi". Lady Gaga si arma di coraggio, cambia rotta e riparte da zero. Dalla Roundhouse di Londra e da un mini concerto di un'ora andato in scena ieri durante la serata inaugurale dell'iTunes Festival. Solo inediti sul palco, nessuna hit del passato. D'altronde la voglia di voltar pagina esplode già nei suoni incisivi di Applause, bella nonostante la somiglianza (a tratti imbarazzante) con Girl Gone Wild di Madonna. Dopo il primo singolo, ecco 7 canzoni dell'atteso e rimandatissimo Artpop, in uscita l'11 novembre. Lo scandalo della normalità - La cantante le presenta davanti a 2.000 persone, tra confessioni, ringraziamenti ai fan e voglia di intimità. Gli abiti sono meno stravaganti del solito. La performance riservata ad Aura, dove lei è sospesa in una gabbia di metallo ed è il nero a fare al parte del leone, va vista, non raccontata. Mentre durante l'esecuzione di Manicure Stefani indossa un normale reggiseno nero, quasi a urlare l'esigenza di una semplicità finora sempre scansata. Per esigenze di copione, o spesso per paura: "Ho passato momenti difficili e se non mi sentivo abbastanza forte per essere me stessa creavo un'altra persona con l'aiuto di una parrucca e del trucco". L'apoteosi, in questo senso, arriva con I Wanna Be With You: nessuna parrucca, i capelli, neri e corti, sono i suoi. Quale miglior scandalo della normalità? L'ossessione Madonna - Veniamo alla musica. Manicure è puro pop con spruzzate di grintoso rock qua e là. La dance più spiazzante, proprio perché lontana anni luce dai suoni tamarri dei lavori precedenti, viene fuori dall'affascinante Artpop. Swine, poi, ha influenze rock ma strizza l'occhio con prepotenza all'EDM che fa ballare gli stadi, e la sua natura schizoide un po' fa sorgere qualche dubbio su quell'impasto di generi che pare essere la linea guida delle nuove canzoni. Le contaminazioni tra rock e dance lasciano il segno solo nella potentissima Aura. E se la succinta ed evocativa (Madonna è proprio un'ossessione, eh?) Sex Dreams dopo qualche ascolto convince, la stessa cosa non si può dire dell'esperimento hip-hop di Jewels & Drugs, con Twista, Too Short e l'assente - per problemi col visto - T.I. Chiude il cerchio la ballad lenta I Wanna Be With You, voce e piano, un regalo ai fan partorito nei momenti bui dello stop forzato per l'operazione all'anca. Sulla musica è impossibile dare un giudizio definitivo, visto che l'album conterrà ben 15 canzoni e, come dichiarato dalla stessa Germanotta, "ho sicuramente tenuto da parte un sacco di materiale migliore". La qualità è notevole. Tolte però Applause e forse Aura, i ritornelli forti latitano e l'originalità pure, così come i suoni non fanno saltare dalla sedia, nonostante fior di produttori chiamati a corte, vedi Zedd, Dj White Shadow e Madeon. E' il gioco delle contaminazioni che, se più organico, potrebbe riservare qualche sorpresa il prossimo 11 novembre. In caso contrario resterà la voglia di voler rimettersi in gioco anche a costo dell'insuccesso. Non è poco per un'artista che nel giro di pochi anni, tra alti e bassi, ha conquistato tutto. 

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