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Big e rivelazioni: dai Daft Punk a Raffaella Carrà, i re dell'estate

Nell'era di iTunes e Spotify ha ancora senso parlare di "singoli-simbolo"?. Sì, se in ballo c'è gente come Bastille, Jutty Ranx, Robin Thicke. E qualche dj italiano...

Leonardo Filomeno
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Nell'era di iTunes e Spotify il tormentone estivo non tormenta più nessuno. Oggi la musica, piaccia o no, gira per 365 giorni allo stesso modo, e tra conferme, ritorni a sorpresa (citofonare David Bowie o Justin Timberlake), rivelazioni puntali (Bastille e Jutty Ranx) o a scoppio ritardato (come Icona Pop e Lykke Li), i grandi successi non mancano mai. Eterna Raffa - A proposito di sorprese, Raffaella Carrà ha appena pubblicato il singolo Replay, pezzo dance dal sapore squisitamente nazional-popolare. E' un ritorno ritmato, che a 70 anni sa di sfida. Ma a lei importa zero. E alla faccia di chi la critica e degli esperti (del nulla), quelli che la considerano fuori target per le loro grandi radio, si prepara a registrare un disco che uscirà ad ottobre. Ma se la Carrà è sulla rampa di lancio, il dj svedese Avicii ha già vinto con Wake Me Up, brano country dance interpretato da un grande Aloe Blacc che farà parte dell’album #True in uscita a settembre. Nello stesso mese il produttore britannico Naughty Boy, che intanto si gode il meritato successo di La La La, esordirà con l'importante album Hotel Cabana. Super momento per Robin Thicke, T.I. & Pharrell Williams con Blurred Lines, la canzone mononota più spassosa della galassia. Ancora hip-hop con Macklemore & Ryan Lewis, che ci riprovano con la trascinante Can't Hold Us. Invece la datata I Love It delle Icona Pop è un successone dance di una potenza stratosferica ma è soprattutto il campanello d'allarme più forte per radio di cui sopra. C'è poi Imany, ex modella francese che tra una passerella e l'altra si è accorta di avere una voce abbastanza particolare e ha pensato bene di sfruttarla nella pacata ed elegante You Will Never Know. Ritorni e sorprese - Ci sono formazioni che il ritmo dell'estate ce l'hanno nel sangue, prendi i pluridecorati P-Square: la loro Alingo è senza pensieri e senza pretese, perfetta per la bella stagione. Non basta. Bob Sinclar con la raccolta Paris By Night è finalmente tornato alla house delle origini e spopola con l'orecchiabile Summer Moonlight. Procede a gonfie vele pure la luminosa Alive degli Empire Of The Sun, un ritorno davvero gradito. E se Alfonso di Levante è il successo indie pop più bello dell'anno, L'universo tranne noi è quello più scontato della ventennale carriera di Max Pezzali. C'è infine qualche piccola eccezione primaverile: dal solito David Guetta con Play Hard ai sognanti Wankelmut & Emma Louise con My Head Is A Jungle, dal leggero Ola con I'm In Love ai grandiosi Daft Punk con Get Lucky fino al bravo Justin Timberlake con Mirrors. Occhio agli outsider - Tra le rivelazioni, ecco i Capital Cities, duo indie pop di Los Angeles che sta incantando mezzo mondo con le melodie solari e il ritmo che acchiappa di Safe And Sound. Un inno al sole senza se e senza ma è, invece, la bellissima The Sun dei Western Disco, progetto che coinvolge gli italiani Black Box. A tenere alta la bandiera c'è pure il partenopeo Riva Starr, sempre più Fatboy Slim e sempre più mainstream, vedi l'affascinante Kill Me. Chi continua a non sbagliare un colpo è l'emiliano Benny Benassi, che per la toccante Dance The Pain Away ha chiamato un mito come John Legend. Chiude il cerchio il giovanissimo John Newman, che ha talento e classe da vendere: la sua Love Me Again non passerà inosservata. 

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