I Daft Punk in carne ed ossa (e senza robot): la foto fa il giro del web
I colleghi The Knocks postano su Facebook e twitter lo scatto che ritrae i due celebri musicisti francesi De Homem-Christo e Bangalter senza maschera. Reazione piccata e rimozione immediata...
Da oggi sì che i Daft Punk staranno attenti a uscire di casa senza le loro famigerate maschere. Tutta colpa di una foto pubblicata su Facebook e Twitter dai colleghi The Knocks in cui il duo parigino è stranamente sprovvisto dei consueti elmetti da robot. Una burla che finirà per rendere felici chissà quanti fan e semplici curiosi sparsi per il mondo. E che rappresenta al tempo stesso un evento con pochi precedenti. Basti pensare che nelle loro apparizioni pubbliche, tra le più recenti ricordiamo quella di fine maggio al Gran Premio di Montecarlo, i Daft Punk non si sono mai fatti vedere in giro col volto scoperto (o meglio, qualche immagine che li ritrae al naturale esiste, ma si tratta di materiale datato e non ufficiale). La foto in questione è stata pubblicata e subito rimossa, con tanto di inutili e paraculissime scuse da parte dei newyorkesi Knocks: "Forse non dovevamo postare quell'immagine". La rimozione tempestiva non ha infatti evitato che lo scatto con turbo incorporato facesse in poche ore il giro del web. Senza parlare del pieno di pubblicità a costo zero per gli autori dello scherzetto. Veniamo al contenuto. Nessun robot, ovviamente. Nemmeno dopo il famoso incidente in studio di registrazione avvenuto alle 9:09 dell'oramai lontano 9 settembre 1999. Guy-Manuel de Homem-Christo e Thomas Bangalter sono ancora due uomini in carne ed ossa. E sono impegnati a giocare a beer pong, una sorta di ping-pong dove con la pallina devi centrare (e poi tracannare) uno dei bicchieri del tuo avversario. La foto è stata scattata negli studi della Columbia, etichetta riconducibile a Sony con la quale il duo elettronico francese ha un contratto. Tavolo color rosso sgargiante, composti vassoi con qualche dolcetto e, ça va sans dire, calici di champagne al posto dei più proletari bicchieri di birra. Senza dimenticare un Thomas Bangalter che di anni ne ha 38 ma, ad essere buoni, ne dimostra almeno 10 di più. In ogni caso, si brinda. Probabilmente per festeggiare i galvanizzanti risultati di vendita del super singolo Get Lucky e di Random Access Memories. Un disco che è un piacevole (e solo a tratti noioso) tuffo nel passato. E che da oggi ha pure un volto.