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La Cgil Lombardia nega la ripresa nel lavoro

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Il rapporto sui primi nove mesi del 2010 segnano un +184% della cassa straordinaria e un + 265% di quella in deroga

Roberto Amaglio
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Non è certo un quadro edificante quello tracciato dalla Cgil di Milano sul mercato del lavoro lombardo nel mese di settembre. Dal rapporto elaborato dal sindacato di sinistra, sembra che la crisi economica continui a lasciare il segno. Dati - Per quanto si riduca il ricorso alla cassa integrazione ordinaria (-27%), si registra un aumento alla cassa straordinaria (+184%) e in deroga (+265%) rispetto allo stesso periodo (gennaio- settembre) del 2009. L'aumento complessivo è del 42%. A settembre le ore di cassa complessive sono state 26.082.925, un aumento del 52% rispetto al mese di agosto dello stesso anno. I licenziamenti sono 42.375: il 10% in più rispetto allo stesso periodo. Cresce continuamente anche il tasso di disoccupazione, ed è all'insegna della precarietà il rapporto di lavoro ormai nel 75% delle nuove assunzioni. "La Cgil Lombardia conferma forti preoccupazioni sulle conseguenze della crisi economica e produttiva in Lombardia - ha affermato Giacinto Botti, Segretario della Cgil Lombardia e responsabile del Dipartimento Politiche Contrattuali -. I dati da noi elaborati relativi al ricorso alla cassa nel mese di settembre 2010 fanno registrare ancora un costante aumento complessivo della cassa integrazione (che ammonta già a 248.864.741 ore) rispetto allo stesso periodo del 2009 (273 milioni di ore)". Occupazione - Nel mese di settembre sono aumentati ancora i licenziamenti e le mobilità. I dati relativi ai licenziamenti marcano un +10% sullo stesso periodo del 2009, per un totale di 42.375 lavoratrici e lavoratori interessati (6.997 nel mese di settembre). Di questi, 16.457 (+ 17%) con la legge 223/91 (mobilità), e 25.828 (+7%) con la legge 236793 (disoccupazione). Il settore più colpito sembra quello dell'artigianato, con una crescita della cassa totale del 333,62%, seguito a ruota dal commercio (+222,19%). La minore dinamica della crescita della cassa per il settore industria (21,33%) è principalmente imputabile ai valori già alti del ricorso alla cassa che questo settore ha dovuto subire.

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