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Expo, braccio di ferro tra Moratti e Formigoni

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Nella notte è stato raggiunto un accordo sul comodato d'uso. I proprietari dovranno pagare in anticipo 250milioni di euro

carlotta mariani
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Vertice notturno a casa Moratti per la questione delle aree Expo. Il sindaco di Milano, il presidente della provincia Guido Podestà e il presidente della regione Roberto Formigoni hanno discusso per due ore ieri sera prima di trovare l'accordo. Giusto in tempo per la scadenza del 19 ottobre, giorno in cui Milano dovrà relazionare al Bureau International des Expositions (Bie) lo stato dei lavori e, soprattutto, la disponibilità dei terreni su cui costruire le strutture. In base alle notizie trapelate sull'intesa, le superfici su cui sorgerà l'Expo saranno acquisite in comodato d'uso, come voluto da comune, provincia e ministero del Tesoro, ma con alcuni paletti posti dai legali della regione. I proprietari delle aree dovranno pagare in anticipo 250milioni di euro come "oneri di urbanizzazione e infrastrutturazione". In cambio riceveranno uno spazio con diritti volumetrici dello 0,6 (superficie lorda di pavimento per metro quadrato) per costuire dal 2017. I terreni, circa un milione di metri quadrati, sono in parte della Fondazione Fiera e in parte del gruppo Cabassi. In pochi scommettevano sulla riuscita della ‘missione' e si temeva piuttosto una figuraccia mondiale all'appuntamento con il Bie. Formigoni non sembra molto soddisfatto e alle domande ha risposto: "Il sindaco prenderà un'iniziativa in cui spiegherà la proposta che ella preferisce". Le posizioni – Il governatore Roberto Formigoni voleva fare acquistare le aree a una nuova società a capitale intermente pubblico e paritario tra regione, provincia e comune. Il costo, però, è alto: circa 200 milioni di euro. Soldi che comune e provincia non hanno. Altra strada indicata da Formigoni era l'esproprio e ieri il governatore era riuscito a far passare un documento in consiglio regionale. Il sindaco Letizia Moratti ha sempre proposto il comodato d'uso. In questo modo, i terreni venivano prestati gratuitamente per tutta la durata dell'evento e poi restituiti, ‘arredati e corredati' dalle strutture dell'esposizione. Opinione condivisa dal presidente della provincia.

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