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Finanziaria, i farmacisti chiedono aiuto a Formigoni

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Federfarma: "I tagli della manovra penalizzano i cittadini"

Fabio Corti
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 Le farmacie lombarde sono in stato di agitazione e chiedono al presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, di "prendere una posizione decisa contro la manovra finanziaria che prevede pesanti tagli alle farmacie e disagi notevoli ai cittadini". Spiega Federfarma Lombardia in una nota per i media: "i risparmi non si possono fare sulla salute delle persone e gli interventi previsti non gravano solo sulle farmacie, ma sulla rete di assistenza sanitaria territoriale che queste rappresentano. Il taglio previsto di 420 milioni di euro a carico delle sole farmacie comporterebbe, infatti, necessariamente la riduzione di posti di lavoro e la chiusura di un numero considerevole di farmacie che non riuscirebbero più a far fronte agli impegni economici, a causa di una redditività sempre più ridotta. Le ripercussioni maggiori però si avrebbero per tutti i cittadini perchè le farmacie si troverebbero nell'impossibilità di continuare a offrire gli attuali servizi per la salute, con particolare danno per le fasce più deboli degli anziani e dei malati cronici". Si tratta di misure che "contraddicono clamorosamente" lo spirito della recente Legge 69 del 2009 che rilanciava la farmacia come presidio sanitario sul territorio, come ha fatto notare Anna Rosa Racca, presidente di Federfarma Nazionale e Regionale. "Quelli previsti dal ministro Tremonti sono in realtà tagli strutturali che penalizzeranno per sempre le farmacie facendogli compiere un grosso passo indietro rispetto ai servizi sanitari che già offrono. Si tratta di una vera e propria inversione di marcia rispetto a quanto è stato stabilito dalla legge 69/2009 che trasforma le farmacie in presidi sanitari sul territorio, comportando anche un'importante possibilità di risparmio per il Servizio sanitario nazionale. Alle condizioni previste dalla manovra si andrà insomma nella direzione opposta alla tendenza moderna di rendere più capillari - attraverso le farmacie - molti servizi di tutela della salute pubblica perdendo così l'occasione di incidere su costi sociali sostanziali". I Presidenti delle Associazioni Provinciali della Lombardia confermano quindi lo stato di agitazione e chiedono un intervento immediato della Regione Lombardia: "Noi non ci stiamo e chiediamo con forza al Governatore della Lombardia, Roberto Formigoni di prendere una posizione decisa a difesa del sistema farmacia".

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