Picchiato con un martello in testa e preso a calci e pugni per 40 euro. È successo venerdì sera in zona piazzale Loreto dove un 22enne di San Giuliano Milanese è stato aggredito da una baby gang di stranieri. Federico stava tornando a casa con la sua amica dopo aver trascorso la serata in una Escape Room, quando arrivati alla macchina sono stati avvicinati da un ragazzo che con una banana in mano, a mò di pistola, gli dice «fermi polizia». Federico pensa a uno scherzo da buon tempone ma non fa in tempo ad andar via che ne arrivano altri due. Cominciano prima a spintonarlo e poi a scagliarsi contro con efferata violenza. Lui riverso a terra e immobilizzato subisce inerte le percosse da parte degli extracomunitari, pensa di morire. Il terrore nel cuore, non ha la forza di reagire, di urlare, ha solo tanta paura.
La sua amica urla ma in strada non c’è nessuno. Il peggio lo hanno temuto quando uno dei tre ha tirato fuori un martelletto con il manico rosso, probabilmente staccato da qualche cassetta di emergenza sulle linee del trasporto pubblico. Il maranza ha iniziato a colpirlo ripetutamente sulla testa e sul volto. Minuti che sono sembrati una eternità mentre rivoli di sangue segnavano il viso della vittima. Hanno preteso portafogli e cellulare che il ragazzo ha prontamente consegnato sperando che andassero via.
Milano, blitz della polizia contro rapine e furti in strada
Blitz della polizia contro gli autori di rapine e furti in strada a Milano: gli agenti, coordinati dalla Procura di...Che finisse quell’agonia. Invece, nonostante la refurtiva, uno dei tre malviventi con cattiveria estrema si è preso anche beffa: «Sei stato così bravo che ti meriti un’altra martellata». E via un’altra botta sul cranio. Una serata di ordinaria follia in una zona già messa in ginocchio dai disordini e dalla delinquenza. La vittima, studente di Economia alla Bicocca, è rimasto a terra stordito dai colpi. Mentre gli sferravano gli ultimi calci avrebbero detto: «Scusa fra’ ma noi ci guadagniamo da vivere così». Una vita messa a rischio per quaranta euro nel portafogli e un cellulare che, nonostante abbiano chiesto e ottenuto il pin di accesso, non possono usare perché la vittima lo ha già bloccato. Fortunatamente questa volta non è finita in tragedia, ma i giovani non possono vivere con l’incubo delle aggressioni. Alla ragazza, nonostante qualche strattone, è andata meglio. «Le donne noi non le pestiamo» avrebbe detto uno di loro, poi prima di scappare strappa la catenina del valore di pochi euro dal collo del ragazzo e si dilegua. Immediatamente allertate le forze dell’ordine e i soccorsi, quando sono arrivati della gang non c’era ombra. Sul posto sono arrivati anche i familiari del giovane malmenato, la sorella ha subito geolocalizzato il telefonino in zona piazza Aspromonte.
Portato al Policlinico per le medicazioni i sanitari hanno riscontrato escoriazioni multiple sulla testa, sul viso e al ginocchio ma per fortuna nulla di grave. Le martellate non hanno provocato ferite profonde, presumibilmente grazie anche alla folta chioma bionda di Federico che ha attutito i colpi. Resta, per i due amici che hanno vissuto minuti drammatici, lo choc dell’accaduto e la paura di uscire di sera a Milano. «Le persone perbene preferiscono andar fuori città - racconta a Libero Federico – In altri posti c’è più sicurezza. Finché la politica terrà le mani legate alle Forze dell’Ordine queste persone potranno continuare a fare quello che vogliono. Purtroppo le cronache sono piene di episodi di criminalità, fenomeni in aumento a discapito delle brave persone». Ieri pomeriggio i carabinieri sono stati di nuovo in zona Via D’Aviano e via Costa per vedere di acquisire le telecamere in modo da riuscire a rintracciare la baby gang. Presi i pochi euro in tasca al ragazzo hanno poi buttato via i documenti, su una carrozza della metro verde è stata trovata la patente mentre il portafogli nel quartiere Loreto. «Purtroppo Milano è sempre più insicura, dal centro alle periferie – ha commentato l’eurodeputata della Lega, Silvia Sardone - Bande di stranieri o di giovani di seconda generazione sono sempre più violente e arroganti. La mia vicinanza va a Federico e alla sua famiglia, spero che i responsabili siano presi il prima possibile. In questo contesto devo far notare l’assoluto silenzio dell’amministrazione cittadina che sulla sicurezza è fallimentare. Per loro non è mai un problema e se possono tentano persino di censurare gli episodi di cronaca in città.
Milano, rivolta al carcere Beccaria: fuoco ai materassi, 5 intossicanti tra detenuti e agenti
Caos al Beccaria. Un tentativo di rivolta e lo scoppio di un incendio stanno mettendo alle strette il carcere minorile d...Servono più controlli e rendersi conto che non è più il tempo di giustificare questi giovani che sono solo delinquenti da punire». «A Milano da anni l’illegalità regna sovrana, baby gang di giovani maranza spesso africani e islamici hanno preso possesso di intere piazze» ha rimarcato Alessandro Corbetta, capogruppo della Lega in Regione, anche in risposta alle parole di Sala sul “Remigration summit” in programma il 17 maggio. «In una città così il sindaco Sala ha annunciato di voler incontrare il Prefetto per vietare una manifestazione pacifica in cui delle persone si ritrovano per ragionare su come potenziare i rimpatri per gli stranieri che delinquono, non rispettano le leggi e non si vogliono integrare. Sala parla di questo per distrarre dai veri problemi della città che la sua Giunta non è in grado di risolvere.
Verrà ricordato per aver vietato le sigarette all’aperto mentre lasciava che la sua città diventasse un luogo in cui aver paura a camminare per strada. A Milano serve una cura pesante sulla sicurezza e contro le violenze di baby gang, delinquenti e clandestini».