
Milano, altra maxi rissa tra gang di stranieri. Silvia Sardone: "Serve una stretta"

Un’altra notte di terrore e violenza a Milano, segnata da una maxi rissa tra gang di ragazzi sudamericani e nordafricani che ha trasformato via Palmanova in un campo di battaglia. Il bilancio è pesante: un 23enne peruviano è stato trasportato in codice giallo all’ospedale San Raffaele a causa di una coltellata al volto mentre un 18enne nordafricano, con ferite superficiali a volto, testa e mani, è stato medicato e dimesso dal Fatebenefratelli. Sei in totale i denunciati per rissa. Ma il dato più inquietante e allarmante è un altro: la violenza è stata talmente incontrollabile che gli operatori del 118, giunti sul posto per soccorrere i feriti, hanno dovuto ritirarsi in attesa dell’arrivo delle volanti della Polizia di Stato. D’altronde, Milano è diventata una città in cui perfino i soccorsi non possono più operare in sicurezza. tina di ragazzi) e l’altro nordafricano (composto da cinque persone), si sono affrontati prima con insulti, poi con il lancio di bottiglie. Dalle parole si è passati alle mani: calci, pugni, bottigliate e infine le lame. Un 23enne peruviano è rimasto gravemente ferito, riportando un taglio che dalla base del naso attraversa entrambe le labbra fino al mento. È stato trasportato in codice giallo all’ospedale San Raffaele.
Un 18enne nordafricano, con ferite superficiali a volto, testa e mani, è stato medicato e dimesso dal Fatebenefratelli. La rissa, scoppiata nei pressi della metropolitana, si è poi spostata in un minimarket di via Palmanova, dove la situazione è degenerata ulteriormente: colpi di bottiglia, spintoni, ragazzi feriti. Nel frattempo, due ambulanze e un’automedica del 118 sono arrivate sul posto, ma gli equipaggi si sono trovati di fronte a una scena di caos totale, con decine di giovani che si affrontavano a gruppetti. Gli operatori sanitari hanno provato più volte ad avvicinarsi ai feriti, ma la violenza li ha costretti a desistere. A quel punto non è rimasta altra scelta: si sono allontanati in attesa dell’arrivo delle volanti della Polizia. Solo con la presenza degli agenti è stato possibile intervenire. La città è fuori controllo: bande di giovani armati si affrontano per le strade, trasformandole in un’arena di scontri tribali.
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Le forze dell’ordine, giunte sul posto, hanno denunciato sei persone: i due ragazzi feriti, un egiziano di 19 anni, un giovane di 22 anni del Bangladesh, un italiano di 19 anni e un altro peruviano di 19 anni. La Milano che corre verso il futuro è la stessa metropoli che si arrende alla violenza delle gang. Se nemmeno i soccorritori possono operare in sicurezza, significa che le istituzioni perdono la loro lotta sul territorio. Il tutto avviene a poche settimane dalla maxi operazione contro le gang giovanili, che aveva portato all’arresto di 27 ragazzi e alla denuncia di altri 25 per reati che vanno dalla detenzione di armi da taglio e da fuoco allo spaccio di droga, dalle rapine ai furti fino all’uso abusivo di carte di credito. Un colpo durissimo alle bande che infestano la città, eppure non sufficiente a fermare l’ondata di violenza.
Senza interventi drastici, il rischio è che la città si abitui a questo clima di anarchia, mentre cittadini e soccorritori continuano a essere ostaggi della violenza. Sulla vicenda è intervenuta Silvia Sardone, eurodeputata e consigliere comunale della Lega, che attacca la giunta Sala: La maxi-rissa a coltellate di ieri sera «dovrebbe imporre un serio ragionamento all’amministrazione comunale: sui minimarket etnici che ormai hanno invaso le periferie di Milano, producendo concorrenza sleale oltre che degrado visto che non rispettano gli orari di chiusura, serve una stretta». I soccorritori del 118 «non sono potuti intervenire se non dopo l’arrivo della polizia perché non c’erano le condizioni di sicurezza necessarie per operare: tutto ciò sembra normale al sindaco Sala?».
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