
Stefania Nobile-Lacerenza, nelle carte il nome di Wanna Marchi: il sospetto sui viaggi in Albania

Alla fine nelle carte dell'inchiesta milanese sul giro di escort e droga alla Gintoneria spunta pure Wanna Marchi. In mattinata sono finiti agli arresti domiciliari Stefania Nobile, figlia della mitica tele-imbonitrice, il suo ex compagno Davide Lacerenza, titolare del locale vip di via Napo Torriani, zona Stazione centrale, e il tuttofare Davide Ariganello.
La Procura di Milano contesta ai tre i reati di autoriciclaggio, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Secondo gli inquirenti avrebbero procacciato ragazze compiacenti e sostanze stupefacenti ai loro facoltosi clienti, arrivando anche a consegnare la cocaina a domicilio dietro lauto compenso. Alla Gintoneria sono stati posti i sigilli mentre sono stati sequestrati 900mila euro come equivalente del presunto autoriciclaggio.
La Nobile, che in passato aveva già scontato una condanna a 4 anni ai domiciliari per truffa insieme alla madre, si difende: "Escludo totalmente che Stefania Nobile abbia favorito o sfruttato la prostituzione, anche perché, stando alla stessa imputazione, lei non ha dato alcun apporto diretto né ha ricevuto lucri diretti", sono le parole del suo avvocato Liborio Cataliotti. Il legale ha chiarito inoltre che alla Nobile non è stata applicata la misura per fatti di droga e che l'accusa relativa alla prostituzione le viene imputata "perché i proventi sono andati alla società di cui lei è ritenuta amministratrice di fatto". Per questo farà "immediatamente istanza" al Riesame contro l'arresto.
"E' lei a gestire tutti i conti correnti e a suggerire a Lacerenza dove farsi fare i bonifici (in particolare su conti esteri in maniera tale che sfuggano ai controlli), nonché come giustificare fiscalmente gli ingenti costi dei pacchetti", è la tesi sostenuta dalla gip di Milano Alessandro Di Fazio, che ha disposto le misure cautelari. Nelle carte si legge che la Nobile "unitamente alla madre si rechi spesso in Albania ove nulla esclude che rinvesti il denaro acquisito in nero che non può giustificare solo sulla base della sua attività imprenditoriale". Sempre nell'ordinanza si fa riferimento alla intenzione di aprire un locale a Tirana.
In particolare, su due conti correnti esteri confluiscono i maggiori bonifici e su questi l'ex coppia movimenta i profitti: "Lacerenza si vanta nelle conversazioni intercettate di aver spostato con la Nobile 80 milioni di euro in Albania", si evidenzia nella misura cautelare. Lacerenza è "il braccio operativo della società messa in piedi con l'ex compagna": è lui "a organizzare le serate e a gestire il personale, tiene i rapporti con i fornitori quanto meno per la parte che attiene alla vendita di bottiglie pregiate, e soprattutto è lui che gestisce il giro di escort, e i servizi di delivery, oltre che la cessione di sostanza stupefacente. Nonostante le divergenze sull'uso e consumo di sostanze stupefacenti, è la sinergia fra i due indagati ad aver contribuito al successo e alla popolarità della Gintoneria".
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