Milano, al corteo pro-Pal gli amici di Ramy: "Stranieri marginalizzati, no allo Stato di Polizia"
Ennesima manifestazione pro Palestina a Milano. Nel pomeriggio di sabato 14 dicembre, alcune associazioni sono scese in piazza, dove si sta svolgendo il 62esimo corteo di solidarietà nei confronti dei palestinesi e dei residenti nella Striscia di Gaza dall'inizio del conflitto con Israele. Come sempre, vi partecipano diverse associazioni pro Pal, militanti e simpatizzanti dei centri sociali, in particolare il Vittoria. Eppure oggi c'è una novità. Ossia la presenza di un gruppo di "Amici di Ramy", il 19enne morto il 24 novembre scorso cadendo da uno scooter inseguito dai carabinieri.
Proprio in suo ricordo la manifestazione, partita da piazzale Lodi è ora in piazzale Corvetto per poi terminare in piazza Gabrio Rosa. L'iniziativa - a cui prendono parte circa 1.500 persone (dati degli organizzatori, 200 secondo la Questura) - è "contro la guerra imperialista, il genocidio in Palestina e la pulizia etnica in Cisgiordania" e allo stesso tempo per opporsi "allo Stato di polizia" e al decreto sicurezza (Ddl 1660). Tutto, al momento, si sta svolgendo senza tensioni o problemi di ordine pubblico.
"Oggi - ha detto uno degli organizzatori dal camion in testa al corteo - siamo venuti al Corvetto perché questo quartiere rappresenta uno dei margini che la città ha dimenticato. Noi, però, non abbiamo dimenticato che Corvetto e tutti i margini delle città sono i cuori pulsanti di questo Paese. Ecco perché oggi abbiamo deciso di manifestare qui, proprio dove qualche settimana fa si è avuto un vero e proprio omicidio da parte delle forze dell'ordine nei confronti di Ramy, un ragazzo egiziano, riguardo al quale la polizia sta cercando di depistare le indagini". "Noi - ha aggiunto- siamo solidali con tutti quelli che chiedono giustizia per Ramy, per Fares (l'amico che guidava lo scooter sul quale viaggiava Ramy, ndr) e per tutti gli stranieri marginalizzati che chiedono giustizia. Oggi siamo qui, come tutti i sabati, perché siamo sicuri delle nostre idee e delle nostre posizioni. Siamo qui perché chiediamo la liberazione della Palestina e di tutti i popoli arabi. E per onorare il sangue dei martiri palestinesi, libanesi, yemeniti, iracheni e di tutti i martiri del mondo arabo"