Milano, aggredisce l'ex moglie in aula: "Ti taglio la testa". Ma il pm lo stava archiviando
Era andato in tribunale per l’archiviazione delle accuse di stalking nei suoi confronti, ma poi alle dichiarazioni della ex moglie è andato in escandescenza e ha cominciato a inveirle contro. Ora rischia misure pesanti, non è escluso l’arresto per flagranza di reato. L’uomo, indagato a piede libero per atti persecutori contro la ex compagna, dopo essere stato preparato dal proprio legale su cosa dire in Aula e come comportarsi, ieri pomeriggio si è recato al settimo piano del palazzo di Giustizia di Milano per assistere al decadimento delle accuse e alla chiusura delle indagini nei suoi confronti.
L’udienza era stata fissata per le 15.10, doveva essere un momento di restituzione del pieno della sua libertà perché la pm, Maria Cardellicchio, aveva chiesto di chiudere la denuncia avanzata dalla ex moglie, a seguito di episodi successi nel 2022, invece è stato capace di mostrare il peggio di sé e di aggravare seriamente la sua posizione. All’incontro era presente anche la sua accusatrice, accompagnata dal proprio avvocato, quando queste si sono opposte all’archiviazione l’indagato ha perso il controllo andando su tutte le furie, tanto da arrivare a minacciarle con frasi come «ti taglio la testa» e «vi brucio tutti».
Filippo Turetta, non solo l'ergastolo: ecco quanti soldi deve alla famiglia di Giulia
Non solo. Ha avuto uno slancio violento verso le due donne arrivando quasi ad aggredirle fisicamente. Il giudice, anche lei donna, che cercava di riportare l’ordine in Aula è stata a sua volta aggredita verbalmente. Motivo del contendere, tra le varie accuse, c’è l’affidamento del figlio. Un momento concitato durato quasi un quarto d’ora. Minacce, insulti e grida che hanno terrorizzato tutti i presenti nella stanza, con il giudice per le indagini preliminari, Sonia Mancini, che si è trovata l’uomo che le inveiva contro ad una distanza di pochi centimetri dal volto, provvidenziale l’intervento di un vigilantes della sicurezza privata del Palazzo che è riuscito a portarlo fuori dall’ufficio del magistrato. Le persone che affollavano il tribunale a quell’ora sono state spettatrici di un brutto episodio, fortunatamente accaduto in pubblico e non nel privato di mura domestiche dove l’esito poteva essere decisamente più grave.
Le grida e gli improperi hanno echeggiato per tutta la struttura tanto che è accorso anche il presidente del Foro milanese, Fabio Roia, il quale ha chiesto ai colleghi di raccogliere le informazioni necessarie e redigere poi un’annotazione. Minuti concitati per il quale è stato necessario l’intervento dei carabinieri del piantone all’Ufficio Gip che per un problema di organico sono arrivati dopo circa 10 minuti, stavano controllando corridoi differenti da quelli in cui sono avvenuti i fatti. Pare che le stanze dei giudici del piano gip, dove si celebrano le udienze, non siano dotate di sistemi di allarme per far intervenire, se necessario, tempestivamente le forze dell’ordine. L’aggressore è stato identificato e sarà denunciato per oltraggio e minaccia oltre a rischiare una richiesta di applicazione misura cautelare nei suoi confronti. Sul posto sono accorsi diversi magistrati dell'Ufficio gip, uditori giudiziari e persone che si trovavano anche ai piani sottostanti.
«È un episodio preoccupante», spiega la giudice minacciata, «che solleva interrogativi anche sulla sicurezza negli uffici giudiziari e sulla protezione delle parti offese nel corso delle udienze». Quanto è accaduto verrà verbalizzato, per poi valutare eventuali provvedimenti nei confronti dell’uomo, anche a tutela della ex compagna. È molto probabile che le indagini vengano subito riavviate e si proceda per direttissima nei confronti dell’uomo che davanti a tutti ha mostrato di cosa può essere capace, compromettendo seriamente chi gli sta intorno.
Nel caso del reato di maltrattamenti contro familiari e conviventi, i dati dei primi sei mesi del 2024 evidenziano un incremento rispetto allo stesso arco temporale dell’anno precedente, passando da 11.808 casi registrati nel primo semestre 2023 a 13.541 episodi (+15%),mentre l’incidenza delle vittime di genere femminile resta costante (81%) in entrambi i periodi. Relativamente al reato di atti persecutori nel primo semestre 2024 si registra un incremento del 6% dei delitti commessi, che sono stati 9.914 a fronte dei 9.359 dell’analogo intervallo temporale del 2023. L’incidenza delle vittime donne si attesta al 74% in entrambi i periodi.
"Giulia non l'ha uccisa solo Turetta". Elena Cecchettin, parole durissime contro il giudice