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Gino Panaiia trovato morto nel Naviglio Pavese dopo una settimana dalla scomparsa

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Si è concluso drammaticamente il giallo di Gino Panaiia: il corpo recuperato poco fa da vigili del fuoco e carabinieri della Stazione di Binasco nel Naviglio Pavese, nei pressi del confine tra i comuni di Casarile, nel Milanese, e Rognano (in provincia di Pavia), è quella del 25enne milanese scomparso dalla notte del 1 novembre scorso, la sera di Halloween.

L'identificazione del cadavere ha presentato qualche difficoltà: il corpo del giovane infatti è stato in acqua diversi giorni. Panaiia sarebbe stato identificato per via di alcuni tatuaggi riscontrati, in attesa della autopsia che dovrebbe essere disposta dall'autorità giudiziaria.

L'esame autoptico servirà anche escludere (o avallare) che ci siano lesioni compatibili con un atto doloso. Nei pressi della cascina dove si sono perse le tracce del giovane, i carabinieri avevano trovato 20 chili di eroina in un borsone e un cellophane con altri 1.100 grammi. Tra le ipotesi, quindi, non si esclude un regolamento di conti.

La notte tra giovedì e venerdì, il venticinquenne aveva trascorso la serata con gli amici in un locale a Zibido ed era stato ripreso dalle telecamere del locale per l'ultima volta in piena notte mentre si allontanava sul suo scooter. Lo scooter del giovane del quartiere Barona - che si era recentemente trasferito a Zibido - è stato trovato ai margini di un campo con il frontalino quasi divelto, ma nessun altro grosso segno di incidente. Il casco bianco era 20 metri più in là. Ritrovati dagli inquirenti anche il giubbotto e una sola scarpa, a 500 metri di distanza, lungo la strada che porta all'ingresso della cascina Casiglio. Trovato anche il portafogli, ma non il telefonino di Gino.

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