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Fuori dal coro, le notti estreme dei giovani allo sbando: "Qual è il mio sogno"

Roberto Tortora
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Gioventù bruciata, le notti estreme di Milano nel confessionale di Fuori dal Coro, il programma di attualità e approfondimento condotto da Mario Giordano, ogni mercoledì in prima serata su Rete 4. L’inviata Virginia Gigliotti ha fatto un tuffo nella notte milanese per stanare i “peccati” di giovani allo sbando, liberi di commettere anche dei reati e senza alcuna impunità.

Dagli stralci del servizio si sentono ragazzi che, con la telecamera davanti, istigano altri a parlare in modo a dir poco bizzarro: “Scusate siete dei carabinieri in borghese, venite qua, venite a confessarvi”. Una ragazza, addirittura, confessa un desiderio imbarazzante: “Mi piacerebbe fare la spacciatrice. Perché? Non lo so mi piace quella vibe”.

 

 

 

Anche un ruolo criminoso come quello di spacciar droga diventa un’ambizione per ragazzi inebetiti dalla notte. Un altro ragazzo, alla domanda della giornalista, confessa: “Se ho spacciato? Si, ma è stata solo una volta. Se ho fatto uso di droghe? Certo, si”. Un altro ancora ha un codice di legalità tutto suo: “Abbiamo rubato una moto, però che era stata già rubata”. La Gigliotti chiede: “Quindi doppio furto si annulla?”. E il ragazzo con candore: “Si”.

 

 

 

Viaggiando tra le strade di Milano, la giornalista ne incontra tanti, un altro sembra esser tornato a ragionare, ma fino ad un certo punto. La Gigliotti chiede: “Hai rubato tante volte?”. E lui: “Si, però adesso ho finito, sinceramente ho dato, basta”. “Ora hai smesso?”. “Si”. Sempre la Gigliotti provoca: “Se dovessi scegliere un reato, quale commetteresti?”. E quest’ultimo, come se nulla fosse: “Sempre furto, è il mio preferito”. Un’ultima, infine, più che il suo comportamento attenziona il suo aspetto: “Ma sono bella? Se sono brutta stoppa”. Tra desideri di reato, alcol e droghe, le notti del capoluogo lombardo sono un catalogo criminale variegato che coinvolge adolescenti e ragazzi più grandi, in un clima di grande insicurezza.

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