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Milano, incendio in una cella a San Vittore: 18enne muore carbonizzato

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È morto carbonizzato Youssef Barsom, il detenuto di 18 anni che si trovava recluso nella Casa Circondariale di Milano San Vittore. Il giovane è morto carbonizzato nella sua cella che condivideva con un altro detenuto che è riuscito a mettersi in salvo grazie all'intervento degli agenti della polizia penitenziaria.

Il compagno di cella ha riportato solo una lieve intossicazione. Inutili, invece, i tentativi di mettere in salvo il 18enne che è rimasto intrappolato nelle fiamme. Al momento gli inquirenti stanno verificando anche l'ipotesi di suicidio. Il 18enne era stata incarcerato per rapina e si trovava a San Vittore dallo scorso luglio ed era in attesa di processo. Secondo Gennarino De Fazio, Segretario Generale del sindacato Uilpa Polizia Penitenziaria "Quanto accaduto a San Vittore mette ancora una volta a nudo la crisi senza precedenti del sistema penitenziario", ha spiegato.

 

 

 

"Nel carcere sono letteralmente stipati 1.100 detenuti a fronte di 445 posti disponibili - afferma -, con un sovraffollamento di oltre il 247%, sorvegliati da 580 appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria, distribuiti su più turni e compresi gli addetti agli uffici e ai servizi vari, rispetto a un fabbisogno di almeno 700 persone, con una scopertura del 17%".  Tra le richieste del sindacalista, quelle di "deflazionare la densità detentiva, potenziare il Corpo di polizia penitenziaria" e di "assicurare l'assistenza sanitaria e psichiatrica. E poi va riorganizzato l'intero sistema. Altrimenti, nostro malgrado, con necrologi quotidiani continueremo a contare le morti che non possono non avere dei responsabili, non solo morali", conclude De Fazio.

 

 

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