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Parabiago, la vedova nera brasiliana: cos'aveva promesso a 5 uomini per uccidere il compagno Ravasio

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L'hanno già ribattezzata la "vedova nera di Parabiago". O "do Brasil", vista la sua provenienza: Adilma Pereira Carneiro, 49 anni, è la mente dell'omicidio del compagno Fabio Ravasio, 52 anni, travolto da un'auto lo scorso 9 agosto a Parabiago, nel Milanese. 

Non un incidente, secondo gli inquirenti, ma un assassinio progettato per circa tre mesi e per cui sono state fermate 6 persone, 5 uomini e la donna. Lo ha messo a verbale uno degli indagati, spiegando che Adilma lo aveva contattato diverso tempo prima per esporgli la sua idea di uccidere il compagno, con il quale continuava a convivere nonostante la fine della loro relazione.

 

 

 

"Mi aveva detto personalmente che non sopportava più il marito - ha spiegato agli investigatori il complice, successivamente incaricato insieme a un altro di fare 'da palo' -, e che quindi lo voleva uccidere. Adilma, in quella occasione, mi disse che puntava anche a impossessarsi dei beni di Ravasio. Mi chiese di collaborare". Dietro all'omicidio, dunque, ci sarebbe stata anche una questione di soldi e di patrimonio

Ai cinque complici, la donna "propose", in cambio della loro partecipazione all'omicidio, di regalare "un appartamento per ciascuno in una cascina che si trova a Parabiago". La pianificazione del delitto, per il quale sei persone (oltre a lei, amici della donna e uno dei suoi 9 figli) sono state fermate dai carabinieri, sarebbe quindi proseguita con "altri due incontri operativi", durante i quali uno degli indagati si sarebbe anche occupato di un sopralluogo sulla strada dove poi effettivamente è avvenuto lo scontro.

"Avevamo discusso anche del mezzo da utilizzare per realizzare il falso investimento", ha spiegato uno dei 5 complici. Nel provvedimento di fermo, il pm di Busto Arsizio Ciro Vittorio Caramore lo definisce un "delitto di eccezionale gravità", sottolineando che "l'assoluta (per certi versi incredibile) facilità e spregiudicatezza dimostrata dagli indagati nel commettere il reato costituisce indizio evidente e tangibile della pericolosità dei medesimi". 

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