Pioltello, sinistra sotterrata nel comune della scuola chiusa per Ramadan: quanto prende FdI
Giorgia vince anche a Pioltello. Un dato che balza immediatamente all’occhio e, seppur considerato l’orientamento nazionale, forse nemmeno troppo scontato nel comune dell’hinterland milanese, quello multietnico e dove il preside dell’Istituto comprensivo Iqbal Masih ha deciso di accogliere la fine del ramadan come festa “comandata” tenendo chiusa la scuola. A nulla era valso l’invito del ministro all’Istruzione Giuseppe Valditara che chiedeva di far prevalere lo spirito di collaborazione e valutare l’invito di tenere le aule aperte perché «non si fa inclusione chiudendole». Un comune dalla Giunta rossa, pur se alle elezioni europee dello scorso fine settimana ha dato una chiara sterzata a destra.
Eppure il dato stupisce. La premier Meloni ha ottenuto 1.349 preferenze per un totale di 3.034 voti di lista portando Fratelli d’Italia ad essere il primo partito in paese con il 28,58 per cento. Chissà se in questa scelta ha influito il caos mediatico determinato dalla volontà di far festeggiare i riti musulmani anche a chi non appartiene a quella religione. Il riferimento è palesemente rivolto agli eventi dello scorso aprile dove nel calendario scolastico della scuola media è stato soppresso il ponte tra il 25 aprile e il 1 maggio per far posto alla chiusura del 10 aprile, giorno di fine digiuno per il ramadan. Il Consiglio d’istituto aveva deliberato, su proposta dei docenti, la decisione all’unanimità motivandola con la presenza di alunni stranieri pari al 43% di quelli iscritti nel plesso del preside Alessandro Fanfoni. Nel paese di circa 39.000 abitanti, di cui 24.202 elettori, hanno votato in 11.011 ossia il 45,50 per cento degli aventi diritto.
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Delle schede scrutinate 321 sono state dichiarate nulle e 75 quelle bianche. Si tratta degli stessi pioltellesi che nel 2021 hanno riconfermato come sindaco Ivonne Cosciotti. La sua lista aveva totalizzato il 57,97 per cento delle preferenze con 6.744 voti. Gli ultimi dati però dicono che le preferenze alle urne del 2024, per il Pd, sono state in ribasso di circa il 30 per cento rispetto a tre anni fa: i voti totali sono stati 2.640 pari al 24,87 per cento. Poco sopra il 10% FI (10,31%) che diventa la terza forza politica in città. La Lega si ferma al 9,02 per cento. Risultati simili per M5S e AVS, che raggiungono rispettivamente il 7,94 e il 7,86 per cento dei voti. Ma abbiamo parlato di singole liste e non di coalizioni. Fermo restando che Giorgia Meloni è stata la più votata, se i partiti della maggioranza di Governo si fossero presentati uniti avrebbe ottenuto una percentuale molto più alta rispetto al centro sinistra. Un vento di cambiamento perla gente di questo paese dell’hinterland milanese che cerca di scrollarsi di dosso quell’etichetta di periferia abitata solo da stranieri. Gli esiti del voto parlano da soli, pur se giá alle ultime regionali c’era stata una netta scelta verso destra. Il presidente Attilio Fontana aveva registrato oltre il 50 per cento rispetto al 38 per cento di Majorino. Che sia giunto il momento di voltare pagina?
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