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De Corato contro Bonelli: "Di che ti lamenti? Kefiah e provocazioni"

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"Ma Angelo Bonelli di che si lamenta?". Altro che "stato di regime", come contestato dal leader dei Verdi per i due consiglieri comunali fermati e identificati a Milano dopo le contestazioni a un presidio contro l'antisemitismo. Il leader dei Verdi e deputato di AVS si è addirittura rivolto al ministro degli Interni Matteo Piantedosi chiedendo spiegazioni. 

"Bonelli polemizza inutilmente contro il Ministro degli Interni Piantedosi", gli risponde Riccardo De Corato, deputato di Fratelli d'Italia, membro della Commissione d'inchiesta alla Camera sulla Sicurezza e sul degrado delle Periferie in Italia ed ex vice-sindaco delle giunte di centrodestra milanesi. "Oggi al corteo ci sono state diverse provocazioni sia con urla che con megafono. Un consigliere dei verdi, inoltre, ha presenziato addirittura con la kefiah ben in vista. La Polizia, che rappresenta lo Stato, ha fatto benissimo a identificare con normali controlli i due consiglieri comunali. Non vedo quale sia stato lo scandalo! Il sottoscritto, da deputato, senatore, assessore regionale e vice-sindaco di Milano, decine e decine di volte negli anni è stato identificato e non si è mai lamentato. Dove sta il problema? A Gorini, inoltre, è stata pure data la parola oggi pomeriggio ed ha fatto il suo consueto sproloquio". 

 

 

 

"Il ministro Piantedosi spieghi la ragione per cui due consiglieri comunali verdi di Milano, Francesca Cucchiara e Tommaso Gorini, che pacificamente portavano due cartelli per condannare l'antisemitismo e il massacro realizzato a Gaza sono stati fermati e identificati!", aveva tuonato poco prima Bonelli. I cartelli a cui fa riferimento chiedevano anche "stop al genocidio" israeliano e parlavano di "pulizia etnica a Gaza". Una provocazione, come spiegato anche da Decorato, dal momento che il presidio era stato organizzato dal consigliere di Azione Daniele Nahum e aveva radunato i rappresentanti della comunità ebraica milanese, che ha reagito contestando i due verdi. 

 

 

 

"Siamo in uno stato di polizia da regime dove esprimere un'opinione diversa porta all'intervento della polizia come l'esposizione della Bandiera della Palestina? - domandava polemicamente Bonelli - Criticare il governo Netanyahu e le sue politiche criminali non significa essere antisemiti. Noi ribadiamo l'urgenza della liberazione degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas, che è il peggior nemico della causa palestinese come Nethanyahu è il peggiore nemico delle ragioni del popolo israeliano". 

 

 

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