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25 aprile, i pro-Palestina occupano Milano: cosa può succedere

Claudia Osmetti
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Chi c’è e chi non c’è, chi s’inventa l’anti-corteo (anticipato) e chi sale sul palco, chi è atteso e chi un po’ meno: e poi le strade, il percorso, gli orari, gli interventi programmati, la gestione della sicurezza. La sfilata del 25 aprile è questione seria pure nella sua organizzazione: l’anno scorso hanno partecipato circa 80mila persone, quest’anno ne si aspetta non meno di 70mila e la tensione è addirittura più alta. Anche se Primo Minelli, il presidente milanese dall’Anpi, chiarisce subito che «i segnali che abbiamo non sono di allarme e non c’è un allarme rispetto al corteo. Giustamente vigileremo affinché non succeda nulla». 

 

Tuttavia il dato da cui iniziare, circa le manifestazioni di oggi, al plurale appunto, è il raduno extra-corteo, indetto dai Giovani palestinesi e subito recepito da una serie di sigle antagoniste che alla fine son quelle di sempre (tutte di estrema sinistra, da Potere al popolo a Cambiare Rotta): iniziano loro, in dissenso con tutti, persino con l’Anpi, persino col Pd e, in un certo senso, persino con l’Api, cioè l’Associazione dei palestinesi in Italia. L’Api sarà presente al corteo, infatti. Anzi, lo chiuderà proprio, con «uno spezzone palestinese», fa sapere il suo presidente Mohammad Hannoun, secondo il quale sono attese, solo lì, tra le sue file, almeno «5mila persone dal Nord Italia». «Noi non partecipiamo al 25 aprile per attaccare o criticare qualcuno, lo spirito è ricordare i partigiani che si sono sacrificati per la libertà».

 

Ma vaglielo a spiegare ai Giovani palestinesi, all’Unione democratica araba-palestinese e ai collettivi della Madonnina. Loro si son già dati appuntamento un ora prima degli altri, alle 13,30, per «contrastare le forze politiche che sanciscono l’imperialismo e il ricorso alla guerra», in Duomo. Più che Bella ciao c’è da aspettarsi la cantilena del From the river to the sea, che dallo scorso novembre non fa mancare una piazza ai propal milanesi: resistenza o no (intesa come liberazione dal nazi-fascismo). L’hanno fatto anche nel giorno della Memoria, l’hanno fatto il 24 febbraio (l’anniversario dell’invasione russa in Ucraina), lo faranno oggi subito dopo pranzo. E non è servito a nulla che lo slogan di apertura del corteo milanese scelto per quest’anno sia “Cessate il fuoco ovunque”. È servito, semmai, a “smarcare” la Brigata ebraica, che invece sarà presente a pieno titolo alla manifestazione ufficiale (in testa, assieme ai deportati e alle brigate antifasciste) con uno slogan un tantinello diverso: “Ora e sempre la democrazia si difende”. «Vogliamo testimoniare i valori dell’antifascismo e della democrazia per ricordare e onorare i partigiani e gli alleati che hanno combattuto e si sono sacrificati perla difesa di questi valori», spiega Davide Romano, il presidente del Museo della Brigata ebraica.
A fianco della Brigata ebraica sfileranno i radicali, Più Europa, Italia Viva e Azione (nonché Pietro Bussolati e Lia Quartapelle, che per l’occasione non saranno presenti nella “delegazione” del Pd): quella parte di corteo sarà protetta dai City Angeles e dalle forze dell’ordine.

 

Sul palco sono previsti i discorsi del sindaco di Milano Beppe Sala, dell’attore e registra Pif, di Minelli, del segretario generale Uil Pierpaolo Bombardieri, della direttrice dell’Archivio storico del lavoro della Cgil Debora Migliucci e del presidente dell’Aned (l’Associazione nazionale degli ex deportati nei campi nazisti) Dario Venegoni. Attesi, però, soprattutto i leader politici dell’opposizione: hanno scelto Milano per festeggiare la Liberazione sia la segretaria dem, Elly Schlein che il portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli, che il segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, che il capo di Azione, Carlo Calenda. Richiamati, forse, dall’annuncio dell’Anpi (il cui presidente nazionale, Gianfranco Pagliarulo parlerà per ultimo) circa la presenza, peraltro abbastanza scontata perché non è la prima volta, anche dello scrittore di M., Antonio Scurati.

 

Il corteo partirà alle 14,30 da Corso Venezia, angolo via Palestro, si snoderà verso San Babila passando per corso Matteotti, piazza Meda, via Catena, largo Mattioli, via Case Rotte, piazza della Scala, via Santa Margherita e via Mengoni (unico tratto in cui i manifestanti sfileranno “contromano”): l’arrivo è previsto per un’oretta dopo in piazza Duomo. E a quell’ora inizieranno gli interventi dal palco. Gran finale con il concerto dell’Anpi alla Scala. Il segretario della Lega Matteo Salvini presenterà il suo libro Controvento, all’istituto Ciechi di via Vivaio, e prima o dopo quell’evento il leader leghista parteciperà «a una delle manifestazioni milanesi per il 25 Aprile». Intanto, al liceo Bottoni, è stato letto l'intervento di Antonio Scurati.

 

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