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Milano, l'egiziano arrestato: ecco il terrificante messaggio contro gli ebrei

Emiliano Dal Toso
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«Vorrei essere lì a combattere e morire insieme a loro. Uno di quei combattenti vale un milione di uomini». «Bro, sono il più antisionista che potrai mai conoscere nella tua vita. Con le mie stesse mani costruirò un impero per annientare IsraHell». «Ho la mente in guerra. Sono pronto a partire e a contribuire al suo annientamento: questo è diventato il mio piano A». Sono alcune delle frasi che Moustafa Khawanda, 29 anni, italiano di origine egiziana, residente a Milano nel quartiere Barona, scriveva in chat e sul web a follower e conoscenti. È stato arrestato dalla polizia per propaganda e istigazione a delinquere, finalizzate all’odio razziale e religioso, aggravate dall’apologia della Shoah. Le indagini sono partite dalla segnalazione di post diffusi a seguito degli attentati terroristici in Israele del 7 ottobre, caratterizzati da esternazioni discriminatorie e sessiste.

Nei suoi deliranti messaggi antisemiti Moustafa esaltava stupri, torture e uccisioni delle vittime israeliane da parte di Hamas. Il 20enne si dichiarava pronto a intraprendere il Jihad, pubblicava le immagini dei suoi allenamenti per prepararsi a eventuali combattimenti e cercava voli per raggiungere il Medio Oriente. Sempre e comunque, ossessionato dall’odio per il popolo ebraico. Dalle indagini emerge che su Instagram e su WhatsApp portasse avanti una quotidiana attività di condivisione di contenuti di questo tenore. Non è finita qui: pubblicava materiale di propaganda acquisito su canali tematici - tra cui gli organi mediatici ufficiali dell’ala militare di Hamas e di Hezbollah – traducendolo in italiano e talvolta modificando i contenuti per renderlo maggiormente appetibile. Inoltre rilanciava le risposte di approvazione ricevute in privato, con l’obiettivo di invitare i «fratelli» ad arruolarsi invece di nascondersi.

 

 

 

Dopo l’arresto sono state effettuate 4 perquisizioni, nei confronti del padre del giovane e di altre tre persone, che avrebbero sostenuto e incitato le esternazioni di Moustafa. Una delle perquisizioni è stata eseguita nei confronti di un 33enne italo-tedesco già noto alle autorità, Raul Kirchoff, esponente dell’estrema destra contigua alla Skinhouse di Bollate. Ieri, il questore di Milano, Giuseppe Petronzi, in occasione dell’incontro con la stampa alla vigilia della cerimonia per il 172esimo anniversario della Polizia di Stato, ha evidenziato che «non si tratta di un caso isolato», e ha ricordato 4 precedenti espulsioni e gli arresti di due egiziani: tutti sempre accomunati dal sostegno all’annientamento dello stato di Israele e dalla causa terrorista.

 

 

 

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