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Christian Abbiati stronca Beppe Sala: "Giù le mani dalle moto storiche"

 Christian Abbiati

Giorgio Valleris
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Se ieri vi avevamo dato conto degli amministratori locali infuriati perla decisione della giunta Sala di bloccare, dal prossimo primo ottobre, le moto Euro 0 ed Euro 1 a quattro tempi nonché le moto a due tempi con classe di emissioni Euro 2, e prima ancora la rabbia di decine di migliaia di centauri, le proteste non finiscono qui. Anzi. Tra i volti noti che si sono schierati apertamente contro il divieto di circolazione c’è Christian Abbiati, ex grande portiere che col Milan ha vinto campionati e Champions League e oggi amministratore di HD-Gate32, la concessionaria Harley-Davidson di Milano in viale Certosa.

Classe 1977, originario di Abbiategrasso, una volta appese le scarpe al chiodo, Christian si è dedicato anima e corpo all’altra sua passione, quella per le moto e in particolare per le Harley Davidson, le regine delle moto custom. Abbiati, cosa ne pensa del divieto di circolazione perle moto Euro 0 ed Euro 1 che scatterà il prossimo ottobre? «Sono contrario. Questo divieto non risolve il problema dell’inquinamento, le moto creano meno traffico e quindi meno inquinamento, per non parlare dei parcheggi, quindi che senso ha fermarle?».

 

 

Parteciperà alla prossima manifestazione di protesta in programma a maggio? «Impegni lavorativi permettendo, sì certamente. Proprio come ho partecipato alle altre manifestazioni dei mesi scorsi». Lei gestisce un concessionario Harley Davidson a Milano, moto che col tempo acquisiscono sempre più valore e che spesso una persona acquista per tenerla tutta la vita dal momento che con tutte le personalizzazioni possibili diventa un pezzo unico... «Sì, è così. Oltretutto quando si parla di Harley euro 0 o euro 1 stiamo parlando di veicoli storici, moto da passeggio che vengono utilizzate spesso per brevi percorsi, anche solo per andare al bar con gli amici e non di moto che percorrono tantissimi chilometri, quindi che inquinano davvero pochissimo».

Detto dei motociclisti di Milano e dei bikers più appassionati, ci sono anche tante persone che ogni giorno dall’hinterland entrano nel capoluogo in moto e scooter... «Sono tantissime le persone che usano la moto ogni giorno per venire a Milano a lavorare e loro cosa faranno dal primo ottobre? Posso capire ancora il divieto per le auto, ma quello per le moto proprio no. Posso aggiungere una cosa?». Certo. «C’è poi un tema legato ad Area C: io non vado mai in centro. Perché devo pagare 7,50 euro? Non è tanto una questione di soldi ma di principio. Si tratta di un altro provvedimento che trovo ingiusto e sbagliato».

 

 

Quello di Christian Abbiati per le moto è stato amore a prima vista. Come ha dichiarato in un’intervista a Moto.it: «La passione per le moto è nata tantissimi anni fa, fin da piccolino prima con i motorini a marce, poi con gli scooter, poi quando ho conosciuto questo marchio che secondo me ha un fascino straordinario e me ne sono innamorato subito». In sella alla sua Harley, rigorosamente rossonera, Abbiati e altri soci hanno rilevato la storica concessionaria “Numero Uno Milano” qualche anno fa e l’hanno ribattezzata “Gate 32”. Gate, perché per lui che per anni ha fatto il pendolare tra Milano e Varese per allenarsi a Milanello, viale Certosa rappresenta un po’ la porta di Milano. E sempre Abbiati che di porte se ne intende parecchio non poteva che scegliere nome più azzeccato. E il 32, ovviamente, è il numero di maglia con cui l’ex portiere ha difeso per anni i colori rossoneri. Sul sito di Gate 32, di lui si legge: «Non ha bisogno di presentazioni. Nel suo campo ha vinto tutto, con passione, determinazione e talento. Ora quella stessa passione la dedica anche a questa motocicletta così unica e leggendaria. Per vincere ancora, ovviamente».

E la passione del campione per la moto traspare chiaramente dalle sue parole, proprio come traspare da quelle di tanti motociclisti che abbiamo intervistato in questi giorni e che stanno provando a ribellarsi a un provvedimento che non solo lascerà a piedi tanti centauri ma danneggerà un mondo - quello delle due ruote - fatto di passione, uno stile di vita e un modo di essere. Quello che però nessun divieto potrà mai fermare è proprio questa passione. Ma a pochissimi mesi dall’entrata in vigore di questo ennesimo divieto imposto da Sala e compagni la missione sembra possibile. Chissà che Abbiati che di partite difficili ne ha vinte tantissime in Italia e nel mondo con i colori del Milan non riesca - insieme alla sua nuova squadra di bikers - a compiere un altro “miracolo”. Tra i pali gliene sono riusciti davvero tanti. 

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