Cavo teso a Milano, individuato il terzo complice: è ricoverato in ospedale
Si trova in ospedale il terzo complice dei due ragazzi che giovedì notte hanno teso un cavo d'acciaio per strada, in viale Toscana a Milano. È stato identificato questa mattina. Il giovane sarebbe ricoverato per problemi di salute. Nei suoi confronti, però, non sarebbero stati eseguiti provvedimenti cautelari. Si tratterebbe di un minore di 17 anni, fuggito dopo i fatti e ricercato da quattro giorni. Quest'ultimo avrebbe confessato tutto ai genitori, che poi si sono rivolti ai carabinieri. Il giovane sarebbe stato ricoverato in ospedale perché in condizioni critiche precarie.
Al momento sarebbero in corso gli ultimi accertamenti per associare l’identità del 17enne ai profili social che lo avrebbero incastrato. In caso di conferma, gli atti verranno inviati alla Procura per i minorenni di Milano. Il secondo complice, invece, si è costituito sabato sera a Monza ed è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto. Nelle prossime ore dovrebbe comparire nelle prossime ore davanti al Gip di Monza per l’interrogatorio di convalida. L'accusa è di blocco stradale dopo l’iniziale contestazione di strage per Baiocco respinta dal gip di Milano.
A raccontare cos'è successo quella notte è stato il testimone che ha dato per primo l'allarme, un 26enne di Caserta: "I ragazzi hanno teso il cavo e si sono allontanati. Sono ritornati dopo l’impatto: 'Hai visto che botta?' dicevano. Alla fine sono andati via ridendo e scherzando". Il 26enne si era affacciato alla finestra dopo aver sentito dei rumori dalla strada. E subito aveva chiamato il 112.