Pd alla frutta: "Identifichiamoci tutti", l'ultima battaglia dopo la Prima della Scala
Rimane la polemica politica sulla Prima della Scala, dopo il debutto del "Don Carlo" al teatro. "Adesso identificateci tutte e tutti", tuona l'opposizione, con il Pd in prima fila. Una protesta contro l'iniziativa della questura di Milano che ha identificato il 'loggionista' autore del grido "Viva l'Italia antifascista" durante la serata. "Continueremo a gridarlo, ovunque. Anche se non piace a Salvini", scrive il Partito democratico su X.
"Mi auguro che il motivo che ha portato agenti della Digos a identificare chi ha gridato 'Viva l'Italia Antifascista' alla Scala ieri sera, sia perché il questore e il prefetto di Milano intendono ringraziare quel cittadino per aver reso omaggio alla Costituzione", cinguetta il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. E ancora: "Se così non fosse, e sarebbe scandaloso, il ministro dell'Interno dovrà spiegarlo in Parlamento. I funzionari dello Stato hanno giurato sulla Costituzione antifascista. Nessuno - conclude - dovrebbe mai dimenticarlo".
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A fargli eco la leader dem Elly Schlein: "Continueremo a gridarlo, ovunque. Anche se non piace a Salvini. E adesso identificateci tutte e tutti". Intanto, in tarda mattinata arriva la precisazione della Questura di Milano. "L'iniziativa - si legge in una nota - non è stata assolutamente determinata dal contenuto della frase pronunciata, ma dalle particolari circostanze, considerate le manifestazioni di dissenso poste in essere nel pomeriggio in città e la diretta televisiva dell'evento che avrebbe potuto essere di stimolo per iniziative finalizzate a turbarne il regolare svolgimento. La conoscenza dell’identità delle persone ha consentito, infatti, di poter ritenere con certezza l'assenza di alcun rischio per l'evento".
"Perché è stato identificato dalla Digos". L'urlatore alla Scala? La Questura travolge la sinistra