Prima alla Scala, la faccia di Beppe Sala sul palco reale
La faccia di Beppe Sala è tutta un programma. Il sindaco di Milano è il "padrone di casa" alla Scala, per la prima del Don Carlo che apre la stagione litica al Piermarini. Un evento simbolo per la città, tra glamour, potere e polemiche. Tra tutte, quella surreale sul palco reale che il primo cittadino del Pd ha fatto poco o nulla per disinnescare.
Alla fine, Sala e il presidente del Senato Ignazio La Russa siedono rispettivamente alla sinistra e alla destra di Liliana Segre, la senatrice a vita ospite d'onore della serata. Fino a mercoledì pomeriggio, Sala e la Segre erano stati annunciati in platea, lontano da La Russa e gli altri rappresentanti del governo. Una scelta che suonava come un distinguo, una lontananza politica. Poi la mediazione di La Russa ha ricomposto il tutto, sminando il terreno.
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Sala, a differenza di Segre e La Russa, non ha parlato nei minuti precedenti. Dopo aver accolto la senatrice a vita insieme al prefetto Claudio Sgaraglia, è salito sul palco reale e ha seguito l'inno di Mameli con sguardo concentrato, quasi corrucciato, mentre la Segre (accolta da un caloroso applauso del pubblico in piedi) e lo stesso La Russa dispensavano sorrisi. Segno che forse il clima, per il sindaco, non era dei più gioiosi.
Alla fine l'opera di Giuseppe Verdi, diretta da Riccardo Chailly (alla sua nona Prima), è iniziata dopo l'inno nazionale e una breve introduzione del sovrintendente Dominique Meyer. Spazio alla musica, come auspicato proprio da La Russa.
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