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Beppe Sala, "salasso Area C". Libero e Lega, firme contro il sindaco

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Simona Bertuzzi
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Parte oggi la raccolta firme della Lega e di Libero contro i rincari di Area C. L’auspicio è che aderiscano in migliaia. In modo da portare un consistente numero di nomi al sindaco e convincerlo a recedere dal suo intento. Alzare il ticket di ingresso nel centro cittadino da 5 a 7,50 euro significa solo caricare i milanesi dell’ennesima gabella. Significa ignorare le esigenze dei poveri artigiani che lavorano e si spostano coi loro furgoni. Dei residenti che hanno appena 40 accessi disponibili e al 41esimo devono metter mano al portafoglio. Dei commercianti che vedranno crollare i loro affari perché il provvedimento si estenderà al sabato e alla domenica e l’appetibilità della mercanzia sbiadirà di fronte all’ennesima richiesta di soldi.

Una firma contro il salasso dell'Area C: scrivi a [email protected]

 


Avevamo due alternative. Limitarci al nostro mestiere di cronisti continuando a registrare l’assurda guerra alle auto intentata dal Comune. O fare qualcosa per cambiare le cose. Abbiamo scelto la seconda strada sperando che i cittadini, stufi delle politiche di Sala e delle favolette ecologiste propinate quotidianamente dalla sua maggioranza insieme alle piste ciclabili disastrose, alle Ztl che non diradano ma intasano il traffico, e alle piazze tattiche che non nascondono il degrado di certi quartieri dimenticati abbiamo fine. Milano è diventata lunare.
Se l’intento era spaccare in due la città, o meglio renderla più esclusiva inaccessibile elitaria che mai, ignorando le esigenze delle periferie e di una fetta consistente della popolazione, beh allora la sinistra ha di che festeggiare. Qui non si tratta di assecondare un provvedimento volto a migliorare l’ambiente o la qualità dell’aria.

Ma di accettare che il Comune continui a far cassa sulla pelle dei milanesi (e area C, lo sappiamo, ha fruttato 30 milioni di euro in un anno) senza miglioramenti concreti per la città e la circolazione. E senza consultare mai chi ci vive e lavora. Abbiamo visto quel che è accaduto con Area B. Tante belle parole per convincerci che i varchi all’ingresso di Milano avrebbero abbassato il terribile pm10; e impazzimento generale di anziani e famiglie povere per essere all’altezza dell’ennesima misura calata dall’alto e cosa abbiamo ottenuto? La qualità dell’aria non è migliorata di un millimetro e le vetture in entrata hanno continuato ad essere le stesse del periodo precedente ai divieti, anzi 95mila in più (detto dalla maggioranza, non da noi). Adesso si ricomincia con la girandola degli aumenti, deliberati d’estate e senza dar troppo risalto.

 

 

Però i milanesi non sono distratti e neppure stolti. I banchetti della Lega hanno già raccolto mille firme in soli due giorni. Mille milanesi che nonostante l’afa, il mare, le vacanze si sono presentati nelle postazioni del Carroccio e hanno firmato. Da oggi Libero sposa la battaglia leghista e i lettori avranno uno strumento in più per protestare. La nostra posta mail. Scriveteci dunque l’indirizzo è [email protected] E firmate. Serviranno le proteste? Serviranno i “no” messi nero su bianco? Beh, conosciamo tutti il nostro sindaco e la sua maggioranza altezzosa. Se c’è una cosa che non sanno fare è ascoltare la città. Confrontarsi. Correggersi. Ma tacere non è più possibile. Anzi sarebbe un delitto imperdonabile. 

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