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Milano, arrestato l'accoltellatore: marocchino irregolare. Il mistero del braccialetto

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È stato arrestato il balordo che nel pomeriggio di lunedì 6 marzo ha seminato terrore e coltellate a Milano, nei pressi della Stazione Centrale: l'uomo ora è ricoverato al Fatebenefratelli e nel pomeriggio sarà portato nel carcere di San Vittore.

Nel frattempo si apprende che si tratta di un marocchino di 23 anni, irregolare, con un precedente per furto con strappo che risale ad appena un mese fa. Al polso aveva un braccialetto ospedaliero, circostanza su cui sono in corso degli approfondimenti.

Da fonti investigative trapela che, al momento dell'arresto, il marocchino appariva molto agitato, forse a causa dell'alcol o forse perché aveva assunto droghe. Nelle tasche il coltellino multiuso utilizzato per l'aggressione e anche tre cellulari, qualche contante, una tessera dei mezzi pubblici e un portafogli. Insomma tutto quello che aveva recuperato nei dieci minuti di violenza e coltellate, tutto in poche centinaia di metri.

 

Il balordo infatti ha tentato cinque rapine, sempre contro donne. Tra i feriti, però, due uomini che avevano provato a difendere le vittime delle aggressioni. Il marocchino è stato fermato anche grazie alla descrizione ricevuta dopo le prime aggressioni, che dipingeva il rapinatore come giovane, riccio, con i denti rotti, un filo di barba, berretto, felpa in pile grigio e pantaloni della tuta neri.

 

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